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Bread Religion: il panino diventa gourmet

Il panino imbottito può diventare un pasto ricco e completo, in linea con una corretta dieta mediterranea. Ecco i migliori panini d'autore italiani

Da cibo “spazzatura” a nuova religione: il panino imbottito diventa il protagonista di una nuova esperienza gourmet.
A promuovere il panino d’autore è, da quattro anni, l’evento “Bread Religion”, ideato dal Molino Quaglia, azienda leader in Italia per la produzione di farine di grano tenero.
Frutto di un importante lavoro di squadra, l’evento nato a Este, in provincia di Padova, chiama a raccolta agricoltori, mugnai, panettieri, cuochi, nutrizionisti, esperti accademici di lieviti e impasti, che uniscono energie e competenze per dimostrare che anche il panino imbottito può diventare un pasto gustoso e completo, in linea con una corretta dieta mediterranea.

A fare la differenza tra un panino classico e uno gourmet, non è solo la farcitura ma anche il pane stesso, realizzato con grani macinati a pietra che crescono con tecniche di agricoltura integrata e con quelli macinati a cilindri che provengono da agricoltura biologica o convenzionale.
Nella decima tappa di “Bead Religion”, ospitato all’interno del congresso di “Identità Golose” – la manifestazione dedicata alle eccellenze del food che si è svolta a Milano – sono stati impiegati ben tre quintali di farina Petra, di cui 1 quintale per 4.000 tra panini dolci e salati.

Tra i panini, si è distinto per l’impasto più curioso il “Curry in Limousine” di Giorgio Damini, della macelleria-ristorante Damini & Affini, situata ad Arzignano, in provincia di Vicenza. Un panino speziato al curry con salsa satay con arachidi e carne di Limousine, insaporita con spezie e pak choi (cavolo cinese).

Il curry è anche l’ingrediente principale del panino “Morbido al curry” di Massimo Giovannini, della pizzeria “Apogeo di Pietrasanta” a Lucca, farcito con maionese di soia, alette di pollo e riso soffiato al curry, zenzero e lattuga di mare.

Da Verona arriva, invece, il panino “Croccante ma al vapore” di Renato Bosco, il “pizzaricercatore” di “Saporè”, creatore del nuovo concetto di locale all’interno del quale degustare pizza, cucina, pasticceria e prodotti da forno. Il suo panino cotto al vapore, con semi nell’impasto, si distingue per la croccantezza, raggiunta aggiungendo all’interno briciole di pane tostato e grattugiato.

Paolo Piantoni di “El Forner” di Brescia è invece l’ideatore del panino Tigrato, dal nome più originale: “La Tigre e il salmone”. Realizzato con farina Petra 9, è farcito in ben due versioni: con salmone, valeriana, olio evo, limone biologico e quattro tipi di pepe o con crudo 24 mesi, burrata in stracciatella e pomodoro confit.

Per chi è intollerante al glutine, Loretta Fanella, del ristorante “Opéra” di San Miniato, in provincia di Pisa ha ideato un goloso panino senza glutine, farcito con una ganache di frutto della passione, yogurt greco e mousse al pistacchio.

Giuseppe Vesi, di “Pizza Gourmet” di Napoli ha invece optato per un panino morbido con farina biologica, carne maremmana, pecorino siciliano con pistacchio di Bronte e papaccella napoletana.

“Omaggio al Barocco”, di nome e di fatto, il panino di Corrado Assenza, di “Caffè Sicilia”, rinomata pasticceria di Noto, in provincia di Siracusa, si caratterizza per dimensioni ed originalità: una mini rosetta con carne marinata nel miele, salicornia, finocchio di mare, crema di latte di capra, candito allo zenzero.

All’evento “Bread Religion”, ospitato da “Identità Golose”, non sono mancate le proposte dolci, per cui si sono distinti due pasticcieri di Milano: Andrea Rampinelli della “Pasticceria Rampinelli”, che ha realizzato il croissant con Petra 9 e 1, nocciole Piemonte Igp, crema con miele e bergamotto candito; e Daniele Torresani de “I Dolci di Namura”, che ha trionfato con il pasticcino “Sesto senso”, un cestino di frolla biologica con una ganache al cioccolato, lampone fresco e mousse cioccolato al latte di alpeggio francese.

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