I ristoranti che hanno perso la Stella Michelin nella Guida 2025
Quali sono i ristoranti italiani che hanno perso la Stella della nuova Guida Michelin 2025: ecco i locali passati da 2 a 0 Stelle, da 2 a 1 e da 2 a 0
La presentazione della nuova Guida Michelin 2025 ha regalato tante novità ai ristoranti italiani, ma non tutte positive: sono 18, infatti, i locali che hanno perso la mitica Stella.
Guida Michelin 2025: i ristoranti italiani che hanno perso la Stella
Tra i ristoranti in Italia che hanno perso la Stella della Guida Michelin 2025 troviamo il Piccolo Lago di Verbania, guidato dallo chef Marco Sacco, uno dei più grandi maestri della cucina contemporanea a livello internazionale: in questo caso passa da due macaron a zero.
Due ristoranti italiani, invece, sono passati da due Stelle a una Stella, perdendo dunque un macaron della prestigiosa Guida Michelin: si tratta del Gourmetstube Einhorn di Mules, in provincia di Bolzano, e del Tre Olivi di Paestum, località che ospita uno dei più importanti parchi archeologici d’Italia.
Sono quindici i locali che sono usciti dall’elenco dei ristoranti stellati italiani, passando da una Stella a zero, a partire da: Gardenia di Caluso in provincia di Torino; Già Sotto l’Arco di Carovigno in provincia di Brescia; La Capanna di Eraclio di Codigoro in provincia di Ferrara; La Madernassa di Guarene in provincia di Cuneo; Bolle di Lallio in provincia di Bergamo; La Tavola di Laveno Mombello in provincia di Varese.
La lista prosegue con: Giglio di Lucca; L’Alchimia di Milano; Palazzo Petrucci di Napoli; Rear Restaurant di Nola in provincia di Napoli; Tantris di Novara; Gagini Restaurant di Palermo; La Serra di Positano in provincia di Salerno; Umberto Di Martino di San Paolo D’Argon in provincia di Bergamo; 1908 di Soprabolzano in provincia di Bolzano.
L’elenco
Da 2 Stelle a 0
- Piccolo Lago – Verbania (Verbano-Cusio-Ossola)
Da 2 Stelle a 1
- Gourmetstube Einhorn – Mules (Bolzano)
- Tre Olivi – Paestum (Salerno)
Da 1 Stella a 0
- Gardenia – Caluso (Torino)
- Già Sotto l’Arco – Carovigno (Brescia)
- La Capanna di Eraclio – Codigoro (Ferrara)
- La Madernassa – Guarene (Cuneo)
- Bolle – Lallio (Bergamo)
- La Tavola – Laveno Mombello (Varese)
- Giglio – Lucca
- L’Alchimia – Milano
- Palazzo Petrucci – Napoli
- Rear Restaurant – Nola (Napoli)
- Tantris – Novara
- Gagine Restaurant – Palermo
- La Serra – Positano (Salerno)
- Umberto Di Martino – San Paolo D’Argon (Bergamo)
- 1908 – Soprabolzano (Bolzano)
LaGuida Michelin, soprannominata anche guida rossa per il colore della sua copertina, viene pubblicata ogni anno: edita dall’azienda francese Michelin, è dedicata al turismo e alla gastronomia.
Ogni ristorante o albergo viene classificato attraverso un sistema di Stelle che va da una a tre: l’aspetto delle stelle è quello di un fiore bianco a sei petali bordato di rosso, chiamato anche macaron.
Il significato delle Stelle segue indicazioni specifiche: i ristoranti che ne ricevono una sono “interessanti”, quelli che ne ricevono due “meritano una deviazione” e infine, i locali con tre Stelle “valgono il viaggio”.
Fino al 2024 il Paese con più Stelle della Guida Michelin era la Francia che ne contava 639; al secondo posto l‘Italia e San Marino con 395 Stelle totali, 13 ristoranti da 3 Stelle, 40 ristoranti da 2 Stelle e ben 342 ristoranti da 1 Stella.
A partire dal 2020 alle tradizionali Stelle rosse della Guida Michelin sono state affiancate le Stelle verdi che vengono assegnate ai ristoranti e agli alberghi che fanno uso delle pratiche eco-sostenibili: il simbolo è molto simile nell’aspetto alla Stella tradizionale ma presenta un gambo nella parte inferiore.
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