Furia Crepet sul turismo in Italia, nel mirino ci sono due città
Parlando del turismo in Italia, lo psichiatra Paolo Crepet ha tirato in ballo Firenze e Pisa: ecco cosa ha detto sulle due città della Toscana
Paolo Crepet è sempre una voce fuori dal coro: in un’intervista rilasciata a ‘Il Tirreno’ in vista delle sue due conferenze-spettacolo in programma a Torre del Lago e Siena, lo psichiatra, sociologo, scrittore e opinionista ha analizzato le difficoltà di oggi nel produrre un pensiero libero, tirando in ballo anche Firenze e Pisa.
Crepet e il turismo in Italia: cosa ha detto su Firenze e Pisa
Nella sua lunga intervista, Crepet ha dichiarato che ormai “ci siamo adattati alla mediocrità“, nessuno protesta più, che ci si adatta alle arance insapori quando si va al mercato in cerca di qualcosa di buono e che c’è “un appiattimento legato a un’idea di democrazia. Allo psichiatra è stato chiesto in cosa si ritrova questa mediocrità nella vita quotidiana, e la risposta è stata la seguente, con una staffilata al turismo:
“Che ci siano voli low cost è una forma di democrazia. Ma i voli low cost hanno fatto sì che la nostra bellezza sia consumata da chiunque. È democrazia questa? A Firenze, a Pisa: sembra che l’unico diritto sia usufruire dei luoghi senza soffermarsi sulla qualità della cucina, senza sedersi al tavolo di un ristorante. Se manca questa bellezza, mancano gli argomenti per pensare. Come si fa ad andare a Firenze per visitare il battistero e aspettare in una coda di mille persone?”
A Crepet viene fatto notare che le persone, anche se pensano meno, si sentono libere con il cellulare in tasca. Questa la sua reazione:
“Che un tredicenne possa andare in piazza Santa Croce alle tre di notte, ubriaco, e starci fin alle quattro, è libertà? Libertà è fare quello che piace a te stesso, è garbarsi. A me piace passeggiare per Firenze di notte, non incontrare torme di gente che vomita. Il problema è la ricaduta sul senso di amore per la libertà e sul diritto a essere creativi e ribelli. Chi si ribella oggi? Nessuno”.
Crepet, dall’India a Civita di Bagnoregio
Pensatore sempre fuori dagli schemi, Paolo Crepet è nato a Torino nel 1951 da una famiglia veneta di origini francesi ma è cresciuto a Padova che considera la sua città di adozione. Il padre Massimo è stato pro-rettore dell’Università di Padova, indicata tra le migliori università d’Italia secondo la nuova classifica Cwur 2025, e professore di Clinica delle Malattie del Lavoro nello stesso Ateneo.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova nel 1976 e successivamente in Sociologia presso l’Università degli Studi di Urbino nel 1980, Paolo Crepet conseguì nel 1985 la specializzazione in Psichiatria presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Padova.
Dopo aver lavorato all’ospedale psichiatrico di Arezzo, ha lasciato l’Italia per trasferirsi prima in India e poi immergersi in tante esperienze lavorative che lo hanno portato in giro per il mondo, dalla Danimarca alla Repubblica Ceca, dalla Germania alla Svizzera. Ha insegnato a Toronto, a Rio De Janeiro e anche all’Università di Harvard, prima di tornare in Italia.
Residente attualmente a Civita di Bagnoregio, uno dei borghi più cercati d’Italia, Crepet è autore di numerose opere saggistiche e di narrativa. Nel 2015 ha ricevuto il Premio letterario la Tore isola d’Elba alla carriera, riconoscimento già assegnato in precedenza a Daverio, Vitali e Camilleri.
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