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La Posidonia di Ischia svela come sarà il mare del futuro

L'osservazione della Posidonia, una particolare pianta che vive nelle acque che bagnano Ischia, aiuta a prevedere come sarà il mare nel futuro

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La Posidonia di Ischia svela come sarà il mare del futuro

Volete sapere come sarà il mare nel futuro? Basta tuffarsi nelle acque lungo le coste di Ischia. Proprio lì, infatti, vive una particolare pianta, la Posidonia oceanica, la cui osservazione aiuta a prevedere gli effetti che l’acidificazione degli oceani avrà, entro la fine di questo secolo, sugli ecosistemi marini.

Nel mare di Ischia l’acidificazione, che in altri posti si verifica per l’intervento dell’uomo, avviene in maniera naturale con i cosiddetti “vents“, cioè le emissioni di anidride carbonica di origine vulcanica.

Grazie all’osservazione di due sistemi di “vents” in particolare, il Castello (ai piedi dell’isola fortificata simbolo di Ischia Ponte) e la Vullutura (nella zona della Mandra), il Dipartimento di Biologia ambientale della Sapienza di Roma e la Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli hanno realizzato uno studio di recente pubblicazione, che permette di ipotizzare gli scenari futuri del nostro Pianeta.

Secondo lo studio in questione, l’alterazione dei livelli di acidità del mare a causa dell’anidride carbonica genera effetti che potrebbero compromettere l’intero ecosistema, come suggerito dalla scomparsa di organismi calcificanti, come le alghe rosse, nel mare di Ischia.

Studiando le praterie sottomarine formate dalla Posidonia di Ischia, i ricercatori hanno dimostrato che il ridotto livello di pH influisce negativamente non tanto sulla crescita della pianta (le praterie, infatti, risultano più dense) quanto sull’intero ecosistema associato.

Le foglie si presentano più corte rispetto a quelle che si formano in condizioni di acidità normale. Inoltre, come già accennato, è stata riscontrata la scomparsa di alghe rosse, ma anche di molluschi, echinodermi e di tutti gli organismi dotati di strutture di carbonato di calcio. I ricercatori hanno notato anche come il ridotto livello di pH favorisca l’adattamento di organismi non calcificanti, come alghe brune filamentose, idrozoi e tunicati. Non è tutto: in ambienti acidificati, la mancanza degli organismi calcificanti aumenta la vulnerabilità della Posidonia all’erosione del pesce erbivoro Sarpa salpa.

I risultati mostrati dallo studio condotto nelle acque del mare di Ischia sono molto importanti perché, come già sottolineato, consentono di aiutare a prevedere i possibili scenari ecologici dei mari, sulla base dei valori di pH previsti da alcuni modelli geochimici per l’anno 2100.