Frutti galleggianti nel mare di Ischia e Procida: cosa significa
Nell'area marina protetta Regno di Nettuno, tra Ischia e Procida, sono stati notati frutti galleggianti: cosa sono e cosa significa la loro presenza
Le “praterie di Posidonia oceanica” dell’oasi marina Regno di Nettuno, tra Ischia e Procida, sono “resilienti e godono di buona salute”: lo ha reso noto l’ente Area Marina Protetta Regno di Nettuno, spiegando come il ritrovamento dei frutti galleggianti della Posidionia siano “un messaggio importante per il futuro del Tirreno e dell’intero Mediterraneo, trattandosi di piante acquatiche fondamentali nella lotta all’acidificazione degli oceani”.
Nei giorni scorsi i ricercatori hanno notato nelle acque dell’area marina protetta di Ischia e Procida un’alta presenza di frutti galleggianti, derivati dalla massiccia fioritura delle praterie intorno alle coste delle due isole, rilevata durante il monitoraggio effettuato lo scorso autunno.
Cos’è la fioritura della Posidonia
La Posidonia oceanica è una pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, fondamentale per la conservazione degli ecosistemi del Mediterraneo perché è in grado di catturare CO2 e cambiare l’acidità dell’acqua, svolgendo un ruolo fondamentale nella regolazione dell’equilibrio ecologico del mare. Purtroppo la Posidonia è altamente a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento dei mari e della distruzione operata dall’uomo con la costruzione di spiagge e baie artificiali. E il suo ciclo riproduttivo è a rischio.
I ricercatori dell’area marina protetta di Ischia e Procida spiegano che il frutto di posidonia, comunemente detto “oliva di mare” per la sua somiglianza con le classiche olive, giunto a maturazione si stacca dalla pianta e sale in superficie, lasciandosi trasportare dalle correnti. Si tratta di una classica strategia attuata dalla pianta per colonizzare nuove aree, anche a distanza dalla prateria madre. Il frutto va poi incontro alla degenerazione del pericarpo che rappresenta una sorta di “buccia” e, aprendosi, libera il seme che si deposita sul fondale.
Posidonia, perché è così importante per l’ecosistema marino
Molti dei frutti di Posidonia, trasportati dalle correnti e dalle onde, si spiaggiano e purtroppo non genereranno mai una nuova pianta, soprattutto perché spesso vengono rimossi dalle spiagge. Tra i semi che si depositano sul fondo attecchiscono inoltre solo quelli che si trovano in condizioni di profondità e habitat idonei alle esigenze ecologiche della pianta, ed è anche per questo motivo che da diversi anni alcuni istituti di ricerca ed enti, come ad esempio l’Acquario di Genova, raccolgono frutti e semi spiaggiati e seguono in acquario lo sviluppo delle plantule, o germogli, per poi successivamente reintrodurli come giovani piantine in situ. La Posidonia di Ischia è sempre stata monitorata da vicino per capire la salute del mare.
“L’estensione e l’intensità dell’evento riscontrato è da ritenersi molto rilevante in quanto non sempre le fioriture osservate danno luogo a fruttificazioni, ciò testimonia il buon stato di salute delle praterie di Posidonia del Regno di Nettuno e del nostro mare in generale”, ha confermato la biologa marina Maria Cristina Gambi, che ha studiato per diversi decenni le praterie ischitane di Posidonia.
“La tutela della Posidonia oceanica è uno degli obiettivi cruciali di un’area marina protetta – ha aggiunto il direttore del Regno di Nettuno, Antonino Miccio – Un ettaro di questa pianta può infatti ospitare fino a 350 specie diverse, e un metro quadrato di prateria oceanica può generare fino a 20 litri di ossigeno al giorno. Anche per questo continuiamo a dissuadere diportisti e bagnanti dall’adottare comportamenti che, a partire dall’ancoraggio, possano avere impatti negativi sulle praterie sommerse”.
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