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Bottone blu nel mare di Viareggio: cos'è e i rischi

Nel mare di Viareggio è stata segnalata la presenza di un bottone blu: ecco quali sono le caratteristiche di questo organismo e gli eventuali rischi.

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Un bottone blu

Nel mare di Viareggio è stato avvistato un bottone blu: si tratta di un idrozoo coloniale della famiglia Porpitidae, caratterizzato dalla presenza di piccoli tentacoli.

Bottone blu avvistato nel mare di Viareggio

La segnalazione è arrivata da parte di un lettore de ‘La Nazione’ che ha inviato una lettera al quotidiano per raccontare la sua esperienza, definita come “un fatto curioso ma al tempo stesso significativo”.

Il lettore ha raccontato di aver trovato in acqua un piccolo organismo galleggiante di colore blu acceso, simile a una medusa ma con una forma circolare. Dopo aver effettuato delle ricerche, ha scoperto si trattava di un esemplare di Porpita porpita, conosciuta come bottone blu: una creatura marina che di solito si trova nelle acque tropicali.

Nel racconto il lettore ha rivelato che vedere questo organismo lo ha colpito: “è un evento raro ma che negli ultimi anni sta diventando meno eccezionale. Il riscaldamento delle acque e il cambiamento delle correnti marine, dovuti al cambiamento climatico, stanno portando sempre più specie ‘esotiche’ lungo le nostre coste. Penso sia importante raccontare anche questi piccoli episodi, che sono segnali chiari dei cambiamenti in atto. La natura ci parla, e forse dovremmo ascoltarla un po’ di più”.

Cos’è la Porpita porpita e i rischi

Come detto l’organismo avvistato nel mare di Viareggio è un esemplare di Porpita porpita, idrozoo coloniale che appartiene alla famiglia Porpitidae. Pur sembrando alla vista un singolo organismo, in realtà è una colonia di polipi che si organizzano andando a formare una struttura rotondeggiante e chitinosa, chiamata pneumatoforo.

Una delle caratteristiche più straordinarie del bottone blu è quella di essere formato da piccole camere d’aria collegate tra loro che incamerano e rilasciano aria, così da poter far affondare o galleggiare l’organismo. Generalmente le sue dimensioni sono contenute e non superano i 2,5 centimetri di diametro; il colore più diffuso è il blu da cui deriva il nome comunemente utilizzato di “bottone blu”.

La forma del bottone blu è circolare e dal “corpo” partono tanti piccoli tentacoli. Come le strette parenti, le velelle, anche i bottoni blu possono attaccare le prede che vengono stordite da un veleno praticamente non urticante per l’uomo, ma sufficiente per uccidere i piccoli animali planctonici di cui si nutrono.

Come le meduse, il bottone blu non sa nuotare contro corrente e per questo viene definito a sua volta un organismo planctonico, appartenente al pleuston, quel gruppo di organismi che hanno una parte del loro corpo galleggiante e una parte immersa.

Gli altri avvistamenti in Italia

Quello di Viareggio non è stato il primo avvistamento di bottone blu in Italia: negli ultimi anni la presenza di questo organismo è stata segnalata in diverse zone del nostro Paese.

Nel luglio del 2022, per esempio, è comparso nel mare di Peschici e più precisamente sulla spiaggia di Calanella, dove alcuni bagnanti hanno fotografato l’esemplare sulla sabbia.

Un anno prima, invece, un bottone blu era spuntato nel Porto di Rosignano, di fronte alla spiaggia che si trova nei pressi di Cala de’ Medici: in quell’occasione ad accorgersi della sua presenza furono dei bambini che stavano trascorrendo le vacanze sul litorale della Toscana insieme alle rispettive famiglie.