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Parco sommerso di Baia: una piccola Atlantide napoletana

Statue romane, antiche ville, intere strade, terme: il parco sommerso di Baia custodisce sott'acqua storia e bellezza dal fascino antico

Mosaici, terme, palazzi frequentati da creature marine. Antiche reminiscenze archeologiche di epoca romana protette dalle acque che parlano di un luogo di villeggiatura per ricchi patrizi, amato anche da Cicerone, Domiziano Cesare e Nerone.

Conosciuta come la Pompei sommersa per l’incredibile stato di conservazione dei reperti, il sito archeologico di Baia custodisce al di sotto del mare un tesoro di profonda bellezza e inestimabile valore.

Parco sommerso di Baia: una piccola Atlantide napoletana

Il parco, che può vantare lo status di area marina protetta, è un tassello di splendore della Campania Felix, incastonato nella porzione settentrionale del golfo di Napoli. Una meraviglia composta da antiche strade, ville e reperti da ammirare con pinne, occhiali e muta da sub, naturalmente solo attraverso i centri subacquei autorizzati dalla soprintendenza.

Per chi invece non volesse bagnarsi esistono barche dal fondale trasparente che concedono la vista delle meraviglie sommerse anche a chi non vuole lasciarsi avvolgere da un mare che parla di storia.

Parco sommerso di Baia: una piccola Atlantide napoletana

Oltre a essere stato un centro di villeggiatura rinomato, l’antico porto di Baia fu anche sede di un importante porto militare grazie alla protezione naturale che il golfo garantiva alle navi imperiali. Una città ricca, strategica, vivace che spiega la quantità impressionante di reperti giunti fino ad oggi, conservati nel Museo archeologico dei Campi Flegrei.

Il bradisismo, il fenomeno che alza e abbassa la superficie, comportò il graduale inabissamento di una buona porzione del territorio un tempo vivacizzato dalla presenza di cittadini romani, permettendo così una conservazione ottimale dei resti che vennero scoperti solo negli anni quaranta, grazie agli aerei della Seconda Guerra Mondiale che sorvolavano la penisola italiana.

Parco sommerso di Baia: una piccola Atlantide napoletana

Per i sub esperti, ma anche per semplici appassionati di snorkeling, sono stati studiati cinque percorsi di grande fascino: Ninfeo sommerso,  Portus Julius, Villa dei Pisoni,  Villa Protiro, Secca delle Fumose.

Ricco di storia è l’itinerario che accompagna alla scoperta del Ninfeo sommerso di Claudio. Le statue che rendono omaggio alla gens Giulio-Claudia, le terme, la via Herculanea, le antiche ville, alcuni frammenti di antichi mosaici, si ammirano a pochi metri di profondità in un caleidoscopio di suggestioni classiche davvero entusiasmanti.

Chi invece volesse assistere alla testimonianza dell’attività vulcanica che ancora caratterizza questa terra dei campi Flegrei può partecipare all’itinerario della Secca delle Fumose che, attraverso un immersione tra gli antichi piloni del porto, immerge i visitatori tra le colonne di bollicine di origine vulcanica che si diffondono dal fondale.

Gli amanti di intrighi e congiure non possono lasciarsi sfuggire l’occasione di ammirare la Villa dei Pisoni, dove venne ordito e sventato il complotto contro l’imperatore Nerone.

Le meravigliose piastrelle bianche e nere che arricchiscono alcune antiche abitazioni arricchiscono invece l’itinerario di Villa Protiro, un’altra inestimabile testimonianza della bellezza senza tempo che il parco sommerso di Baia custodisce sotto il pelo dell’acqua del golfo di Napoli.

Per ammirare le rovine bisogna rivolgersi a uno dei centri subacquei autorizzati dalla soprintendenza ad entrare nel parco e per informazioni sui diving autorizzati ci si può rivolgere al Centro Visite AMP Parco Sommerso di Baia.

Luoghi incantati immortalati dall’inconfondibile occhio di Pasquale Vassallo, sub professionista e appassionato di fotografia che ha realizzato questo video mozzafiato grazie alla collaborazione con il Centro Sub Campi Flegrei.