Napoli, l'aeroporto di Capodichino diventa un museo archeologico
Inaugurato nello scalo aeroportuale partenopeo l'itinerario che immerge i turisti nelle suggestioni dell'archeologia: è il primo in Italia
L’Aeroporto Internazionale di Napoli diventa un museo archeologico. Nelle sale d’attesa dell’aeroscalo di Capodichino è stato predisposto un itinerario che accompagna i viaggiatori in transito a Napoli nelle suggestioni della sua storia millenaria. A dare il benvenuto ai turisti ci sono statue che raffigurano le principali divinità del pantheon, care agli antichi abitanti della Campania Felix: sculture originali e pregevoli copie provenienti dall’importante Museo Archeologico Nazionale di Napoli e alcuni esemplari dell’ inestimabile collezione degli scavi di Pompei e dal museo di Capua.
’Questa è l’Italia sacra agli Dei”, cantava Plinio il Vecchio due millenni fa, nella sua Naturalis Historia. La massima dell’autore latino è divenuta il filo conduttore del percorso che rievoca le bellezze archeologiche del territorio campano. Nike, Hermes, Trittolemo e Urania accolgono i visitatori dando testimonianza dell’inestimabile patrimonio conservato nei numerosi musei disseminati su tutto il territorio.
Il percorso archeologico nasce da un’intuizione della Gesac, l’ente che gestisce l’aeroporto, in sinergia con il Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza archeologica della Campania. Intrattenere i passeggeri in attesa dei mezzi di trasporto non è una novità per la città del Vesuvio. È un’idea che riprende il virtuoso modello di trasformazione degli spazi sterili e asettici delle fermate metrò in opportunità di arricchimento culturale. Come è già avvenuto per le stazioni dell’arte della metropolitana che costellano il sottosuolo di Napoli, dove ogni fermata è adornata da centinaia di opere che stupiscono, ogni giorno, migliaia di passeggeri.
La sinergia tra esigenze di trasporto e bellezza degli spazi d’attesa si è trasferita anche in aeroporto. All’ingresso dello scalo internazionale, ristrutturato da pochi anni, è stata posizionata una bellissima “Nike”, la dea alata della vittoria recuperata nel 1893 nella antica chiesa di Sant’Agata agli Orefici, riproduzione della celeberrima Nike di Samotracia conservata al Louvre di Parigi. Alle pareti sono stati installate le copie dei mosaici in tessere di vetro di musici e teatranti del museo archeologico di Napoli, mentre nell’area adibita al recupero dei bagagli, l’imponente Hermes ritrovato nella villa dei Papiri di Ercolano.
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