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Secondo una ricerca, Venezia potrebbe essere più antica di quel che si pensa

Venezia potrebbe essere più vecchia di quasi duecento anni. A testimoniarlo, il ritrovamento sorprendente fatto da un team di archeologi americani

Secondo una ricerca, Venezia potrebbe essere più antica di quel che si pensa

Venezia potrebbe essere più “vecchia” di quel che credevamo e avere quasi 200 anni in più.
La rivelazione sorprendente arriva dagli archeologi della Colgate University di Hamilton, a New York, che avrebbero spostato indietro di circa 180 anni la data della costruzione della città.

La nascita del primitivo insediamento, chiamato Rivoaltus, è tradizionalmente posta al 25 marzo del 421, con la consacrazione della chiesa di San Giacometo, sulle rive dell’attuale Canal Grande. La ricerca a stelle e strisce, coordinata dal professor Albert Ammerman e pubblicata sulla rivista “Antiquity”, andrebbe però a ribaltare ciò che finora attestava Chronicon Altinate. Secondo gli archeologi americani, la storia di Venezia sarebbe in realtà iniziata nel nono secolo, mentre l’edificazione della chiesa situata nel sestiere di San Polo sarebbe avvenuta solo nel 1100, dopo quella della Basilica di San Marco, consacrata nell’832 d.C..
A testimoniarlo, è stato il ritrovamento di due noccioli di pesca, rinvenuti a 4,2 metri di profondità sotto il pavimento a mosaico della Basilica di San Marco, che risalgono fra il 650 e il 770 dopo Cristo. Ciò significa che sono di quasi due secoli più vecchi del monumento più importante del capoluogo veneto.

La prima chiesa dedicata a San Marco, voluta da Giustiniano Partecipazio, fu costruita accanto al Palazzo Ducale nell’820 per ospitare le reliquie del santo trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d’Egitto da due mercanti veneziani. Le due pesche sarebbero state addentate 1300 anni or sono, quando la cattedrale non era stata ancora costruita, e i loro noccioli si trovano in uno strato di sedimenti che, nell’ottavo secolo d.C., doveva essere un metro sotto il livello del mare. Probabilmente potrebbero essere stati abbandonati dagli avi veneziani in un antico canale della laguna, prima della costruzione della città, o forse lanciati da una barca.

Stando all’archeologo Ammerman, coordinatore della ricerca, i frammenti di ceramica e metallo ritrovati insieme ai noccioli proverebbero che si stava cercando di riempire i corsi d’acqua per formare un substrato asciutto, dove creare il primo insediamento. Una scoperta stupefacente, che potrebbe riscrivere la storia di Venezia.