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Pipistrello dal Maghreb a Lampedusa, è la prima volta in Europa

Un pipistrello del Maghreb è stato scoperto per la prima volta in Europa grazie a una ricerca condotta a Lampedusa dal Cnr sulla biodiversità

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Pipistrello del Maghreb scoperto a Lampedusa

Le isole del Mediterraneo si confermano ancora una volta crocevia di rotte naturali e custodi di biodiversità inedite. Tra questi luoghi, infatti, proprio Lampedusa, al largo della costa siciliana, ha rivelato una presenza inattesa che apre nuove prospettive sul collegamento ecologico tra Africa ed Europa, ovvero la presenza di un piccolo chirottero, mai documentato prima nel continente europeo, e scoperto nell’ambito di una campagna di monitoraggio avviata da enti di ricerca nazionali.

Le caratteristiche del pipistrello del Maghreb e perché è così raro

Il protagonista della scoperta è il pipistrello del Maghreb, noto scientificamente come Miniopterus maghrebensis, una specie di pipistrello precedentemente segnalata soltanto in alcune aree del Nord Africa, come Marocco, Algeria e Tunisia. Di taglia minuta, l’animale presenta una pelliccia dorsale variabile tra il bruno e il grigiastro scuro, mentre la parte ventrale tende a tonalità più chiare; la fronte appare alta e convessa, il muso affilato, con narici minuscole e ali scure fissate alle caviglie.

Il ritrovamento è avvenuto nell’autunno del 2024 durante un’esplorazione delle cavità naturali e artificiali dell’isola, comprese alcune strutture militari dismesse, spesso rifugio per diverse specie di chirotteri. La raccolta di tracce indirette come guano e resti alimentari è stata affiancata da analisi genetiche nei laboratori del Cnr, che hanno confermato con certezza la presenza del miniottero sull’isola.

Oltre al miniottero, la ricerca ha registrato almeno altre sette specie, tra cui l’orecchione di Gaisler e il ferro di cavallo di Mehely, entrambe di rilevanza conservazionistica. Come riportato sul ‘Corriere della Sera’, Fabrizio Gili, scienziato, ha dichiarato: “Questo dato sottolinea il valore unico delle popolazioni di pipistrelli delle piccole isole, che rappresentano veri scrigni di diversità genetica e che pertanto necessitano di particolare attenzione conservazionistica”.

Gilli ha proseguito: “Come spesso accade in questi contesti alcune delle componenti più preziose della biodiversità rischiano di scomparire prima ancora di essere comprese appieno”.

Perché il pipistrello del Maghreb è stato trovato a Lampedusa

Lo studio, pubblicato su ‘Mammalian Biology’, è frutto della collaborazione tra l’Istituto per la ricerca sulle acque e l’Istituto sugli ecosistemi terrestri, entrambi afferenti al Consiglio nazionale delle ricerche, insieme al Centro nazionale per la biodiversità. Gli esperti hanno scelto Lampedusa come area d’indagine per via della sua posizione geografica strategica tra due continenti e della varietà di habitat idonei al rifugio dei chirotteri.

La presenza accertata del miniottero del Maghreb assume un significato scientifico rilevante, perché segna un nuovo ingresso faunistico all’interno dei confini europei. Le conseguenze sono anche di tipo normativo, poiché la scoperta rientra nei criteri internazionali che regolano la tutela delle specie.

Il caso del miniottero rilevato a Lampedusa rafforza l’importanza delle isole minori come sentinelle ecologiche, in grado di offrire segnali precoci sui mutamenti ambientali e sulla mobilità faunistica tra le sponde del Mediterraneo.

Lo scienziato Gilli ha precisato: “Non si tratta solamente di aggiungere un nome ad un elenco. L’inclusione del miniottero del Maghreb tra le specie presenti in territorio europeo implica, infatti, l’estensione automatica delle misure di tutela previste, come quelle sancite dal Bat Agreement, trattato internazionale nato sotto la Convenzione di Bonn per promuovere la conservazione dei chirotteri e dei loro habitat. Il riconoscimento ufficiale del miniottero del Maghreb tra le specie europee porterebbe a 56 il numero di specie incluse nell’Accordo”.