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Forse non tutti sanno che a Venezia...

Sapevate che a Venezia è nata la parola “ciao” e che il suo ghetto è il primo della storia? Questa e altre curiosità sulla città dell'amore

Forse non tutti sanno che a Venezia...

Ci siamo ispirati al libro di Alberto Toso Fei, pubblicato dalla Newton Compton Editori, per raccogliere curiosità e storie che forse non tutti conoscono sulla città più romantica d’Italia: Venezia.

A  Venezia è nata la parola “ciao”
Forse non tutti sanno che proprio a Venezia è nato il “ciao”. Il saluto più diffuso al mondo deriva dal termine veneziano s’ciao” che a sua volta deriva dal latino “sclavus”, ossia “schiavo”. L’espressione, usata per dire “schiavo vostro” o “servo vostro”, era molto comune secoli fa e la ritroviamo anche nelle commedie di Carlo Goldoni. All’epoca della Repubblica di Venezia era usanza salutare in questo modo, senza distinzione di classe sociale, rivolgendosi al proprio interlocutore con la suddetta formula estremamente reverenziale.

 A Venezia è stato inaugurato il primo Casinò d’Italia (e del mondo)
Il Casinò di Venezia è la casa da gioco più antica d’Italia e del mondo.
Venne fondata nel 1638, non solo con l’intento di legalizzare il gioco d’azzardo, ma anche di gestirlo in modo da trarne profitto. Bisognerà aspettare trecento anni, ossia il primo luglio del 1938, per l’inaugurazione del rinnovato Casinò nella prestigiosa sede del Lido, grazie a un regio decreto del 1936 dello Stato Italiano.
L’attuale Casinò non ha nulla ha a che fare con i giochi praticati nel 1638, ma il denominatore comune resta sempre l’azzardo.

 Il Ghetto di Venezia è il più antico del mondo
Con i suoi 500 anni di vita, il Ghetto di Venezia è uno dei più antichi quartieri d’Europa dove gli ebrei erano costretti a vivere segregati, ed il primo ad essere chiamato “ghetto”.
Prima che arrivassero gli ebrei, era uno spazio che aveva ospitato una fonderia di cannoni e campane, denominato “getto” perché vi si gettava il metallo fuso. I primi ebrei di origine tedesca avrebbero storpiato il termine veneziano, pronunciandolo con la “g” dura.
Quello di Venezia è quindi il primo ghetto della storia e oggi è rimasto abbastanza integro nella sua particolarità urbanistica, sebbene gli ebrei veneziani siano ridotti a poche centinaia e solo due sinagoghe siano tuttora aperte al culto.

A Venezia fu inventato il copyright
Un antenato del diritto d’autore è il sistema dei privilegi che venne adottato a Venezia alla fine del ‘400.
Il primo privilegio, datato 18 settembre 1469, venne concesso al tedesco Giovanni da Spira, che introdusse la stampa a Venezia, pubblicando le “Epistulae ad familiares” di Cicerone.
Questo antichissimo sistema di copyright non tutelava l’autore bensì lo stampatore, vietando a chiunque, tranne a Spira, di esercitare l’arte della stampa o importare libri dall’estero.
Solo nel 1486 tale privilegio venne concesso ad un autore.

E come disse Thomas Mann  che nel 1912 pubblicò “La morte a Venezia” una delle sue opere più significative e famose:

Venezia: beltà lusingatrice e ambigua, racconto di fate e insieme trappola per i forestieri

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