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Il restauro delle mummie di Lodi avverrà con un metodo green

Un metodo innovativo e considerato rispettoso dell'ambiente verrà utilizzato per le attività di restauro curativo che interesseranno le mummie di Lodi

Sta per cominciare l’attività di restauro conservativo di oltre duecento reperti, sia umani che animali, che fanno parte della Collezione “Paolo Gorini”, uno scienziato italiano noto per essere stato un preparatore di cadaveri e di parti anatomiche. Le attività di ripristino verranno eseguite seguendo una metodologia innovativa e rispettosa dell’ambiente che verrà applicata per la prima volta in Italia.

Il restauro delle mummie di Lodi

La “Collezione Anatomica Paolo Gorini” è nata nel corso dell’Ottocento e verrà ora sottoposta ad attività di restauro seguendo una metodologia del tutto nuova. La collezione che consta di circa 200 mummie è di proprietà dell’Asst di Lodi e si trova nel chiostro della farmacia all’interno dell’Ospedale Vecchio.

I lavori di restauro verranno eseguiti da un team femminile composto da Ilaria Bianca Perticucci, Rita Reale e Carlotta Nobile che utilizzeranno per la prima volta in Italia una tecnica innovativa.

Per questo lavoro, infatti, si procederà usando oli essenziali come biocidi e repellenti per gli insetti presenti, un metodo adottato già all’estero non solo in Europa, ma anche in Asia e in diverse altre località. L’uso di oli essenziali oltre ad essere una tecnica all’avanguardia è considerata una metodologia “green” dato che ha impatto zero sull’ambiente.

Questo metodo sarà adottato per la prima volta sotto forma di sperimentazione nella collezione delle mummie di Lodi per poi essere applicato come tecnica d’utilizzo anche in altre attività di restauro nel nostro paese.

La Collezione Anatomica Paolo Gorini

Paolo Gorini (1813 – 1881), matematico e scienziato italiano, è diventato famoso a livello internazionale soprattutto come preparatore di cadaveri. Gorini è stato fino alla metà dell’Ottocento un’insegnante di Fisica e Scienze Naturali presso il Liceo Comunale di Lodi, ma poi è riuscito a mettere a punto diversi metodi di preparazione anatomica per evitare la decomposizione dei reperti ed è diventato un noto scienziato.

L’esposizione dei suoi reperti si trova all’interno dell’Ospedale Vecchio del comune lombardo di Lodi, nell’antica sala capitolare dei frati che un tempo sovrintendevano l’ospedale.

La professionalità di Gorini era così apprezzata e riconosciuta che lo scienziato nel 1872, alla morte di Giuseppe Mazzini, fu chiamato a Pisa per preparare la salma del defunto per la conservazione e la sepoltura.

La Collezione Gorini custodisce circa duecento reperti anatomici animali e umani collezionati tra il 1842 e il 1881 dallo scienziato per approfondire gli studi sulle patologie allora più comuni, come il morbo di Pott o la sifilide. I reperti presenti raccontano molto non solo sulle malattie ma anche sullo stile di vita e sui motivi di decesso che caratterizzavano l’ambiente lodigiano nell’Ottocento.