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L'incredibile scoperta nel fossato di Castel Sant'Angelo a Roma

La zona del fossato di Castel Sant'Angelo a Roma è stata oggetto di un grande restauro che ha portato anche alla luce reperti dell'epoca romana

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Castel Sant'Angelo a Roma

Roma è una città dalla lunga storia, una città che custodisce nei suoi angoli testimonianze straordinarie del suo passato. Tra i monumenti più iconici c’è Castel Sant’Angelo, simbolo di Roma e del suo legame con il Tevere. Proprio qui, grazie a un intervento di riqualificazione sono riemersi reperti archeologici di inestimabile valore che confermano la presenza degli antichi Horti di Agrippina, una delle residenze imperiali più prestigiose.

L’intervento, realizzato da Anas ha trasformato il fossato di Castel Sant’Angelo da semplice area di passaggio in un luogo di grande valore culturale, pronto a diventare un vero e proprio museo a cielo aperto.

La scoperta avvenuta a Castel Sant’Angelo

Il fossato di Castel Sant’Angelo, per anni rimasto un prato anonimo, è stato oggetto di un importante restauro ambientale condotto dal Dipartimento Ambiente del Comune di Roma in collaborazione con Anas (Gruppo FS Italiane). L’obiettivo era quello di dare un nuovo volto alla zona anche in vista del Giubileo. Durante i lavori di scavo sono emersi ritrovamenti archeologici straordinari: una fullonica romana, bottega dove si lavavano e smacchiavano le vesti, insieme ai resti di un imponente complesso di giardini. Questi avevano un portico colonnato affacciato sul Tevere.

Tra gli altri reperti più interessanti spicca un tubo idrico che riporta un’iscrizione riconducibile a Caligola, figlio di Germanico e Agrippina maggiore. Questo conferma l’appartenenza del giardino all’imperatore Caligola e testimonia come questa zona fosse parte integrante dei famosi Horti di Agrippina. Gli horti nell’antica Roma erano grandi complessi residenziali con giardini, fontane, porticati e spazi decorati per il tempo libero.

Lo scavo a Castel Sant’Angelo ha anche restituito anche le Lastre Campana, decorazioni figurate per i tetti, riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica. Questi ritrovamenti consentono di confermare l’area del fossato come parte dell’antica residenza imperiale. Il progetto ha previsto anche la ricostruzione del muro Spaccarelli, elemento storico di confine del fossato. Nei prossimi mesi, l’area diventerà così un museo a cielo aperto dove saranno esposti i reperti archeologici rinvenuti durante i lavori. Un’occasione straordinaria per ammirare da vicino testimonianze uniche dell’antica Roma.

Le parole di Gualtieri sulla scoperta a Casetl Sant’Angelo

A inaugurare il nuovo allestimento è stato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, accompagnato dall’assessora Sabrina Alfonsi. Il ‘Corriere della Sera’ ha riportato le parole del primo cittadino: “I romani devono riappropriarsi della città. Restituiamo ai cittadini dei luoghi che venivano considerati off limits perché si ritenevano ormai solo per turisti.”

Gualtieri, che è anche commissario straordinario per il Giubileo, ha poi aggiunto altre parole di entusiasmo su questo progetto di riqualifica. Sempre il ‘Corriere’ riporta: “È incredibile la bellezza dei nuovi Giardini di Castel Sant’Angelo completamente riqualificati con l’area giochi, con un anfiteatro e poi il nuovo pezzo di piazza Pia fatto da Anas fino alla parte sotto il fossato del castello con tutto il prato, con delle panchine insomma una riqualificazione che finalmente riporta questo luogo a come dovrebbe essere. Perché i luoghi intorno ai monumenti sono importanti quanto i monumenti che poi si vanno a visitare.”

Il sindaco ha, quindi, sottolineato l’importanza di valorizzare non solo i monumenti stessi, ma anche gli spazi circostanti. Questo intervento, infatti, permette ai romani e ai turisti di scoprire un nuovo volto di Castel Sant’Angelo, dove natura, storia e archeologia si fondono in un percorso unico davvero speciale.