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I tunnel segreti voluti dagli Sforza: il tesoro nascosto di Lodi

Nel sottosuolo di Lodi, tra i tunnel segreti voluti dagli Sforza come rete difensiva, si nascondono tesori che verranno resi accessibili al pubblico

Tunnel Lodi

All’interno dei tunnel segreti sotto Lodi, voluti dagli Sforza come rete difensiva della città, c’è un tesoro che sarà presto accessibile al pubblico.

Il sottosuolo di Lodi lo nasconde da almeno sette secoli e fino a oggi sono stati in pochi a poterlo ammirare. I tunnel segreti sono caratterizzate da una rete di camminamenti, cunicoli e rivellini in gran parte realizzati dai genieri di Francesco Sforza. A partire dal ‘400, i soldati li usavano per organizzare le difese militari della città.

La lunga rete di camminamenti di Lodi, città gioiello d’arte romanica, si srotola dal Torrione del Castello fino a piazza della Vittoria: proprio lì c’è un altro percorso, realizzato dai frati dominicani non per fini militari, che si dirige verso i complessi di via Fanfulla, gli ex conventi di San Cristoforo e San Domenico.

Lodi: i tesori dei tunnel segreti degli Sforza

L’obiettivo è quello di rendere accessibile al pubblico i tesori nascosti della “Lodi segreta” con due itinerari. I lavori per realizzare i due itinerari procedono a buon ritmo: dai cantieri, iniziati nell’estate del 2020 con leggero ritardo a causa della pandemia, sono apparse le prime foto che mostrano le meraviglie del sottosuolo di Lodi.

Oltre ai passaggi segreti, ci sono abachi, meravigliosi portali sotterranei, percorsi per le contromine. A testimoniarlo sono le foto realizzate dagli esperti dell’Associazione Lodi Murata che sono stati i primi a ricostruire il fitto labirinto di ghiacciaie, scalinate, sale e passaggi esterni di oltre un chilometro e mezzo che nel 2022 potrà essere ammirato da tutti, rappresentando importantissima meta turistica per Lodi e per tutta la Lombardia.

I percorsi di Lodi, città piena di storia dove c si sta procedendo anche al restauro delle mummie della Collezione “Paolo Gorini” con un metodo green, non vanno troppo in profondità: a causa della vicinanza dell’Adda e della falda superficiale che impedivano ai costruttori di scendere, si mantengono tutti fra i 5 e i 12 metri al di sotto del piano stradale.

I due itinerari studiati dall’Associazione Lodi Murata e finanziati dal Ministero dei Beni Culturali, racconteranno il sistema dei rivellini difensivi e l’inizio del tracciato sotterraneo da piazza Castello verso il duomo. Questo tracciato si interrompe a metà: il passaggio venne murato in epoca spagnola e riaprirlo sarebbe pericoloso.

Nei piani dell’Associazione Lodi Murata, gli itinerari turistici avranno tre ingressi: i gruppi di visitatori verranno fatti entrare in gruppi di dieci persone alla volta per motivi di sicurezza. A rendere ancora più affascinante la visita sarà un sistema di totem informativi e un impianto di illuminazione creato appositamente per esaltare il lato misterioso dei tunnel.

Si ringrazia la pagina Facebook “Associazione Lodi Murata – Pagina ufficiale” per l’uso dell’immagine.