Nel Lazio sulle tracce di Enea: alla scoperta dei luoghi del mito
Viaggio sulle tracce di Enea: alla scoperta dei luoghi del mito nel Lazio, dal Golfo di Gaeta ad Albano Laziale, passando per l'antica Lavinium
Enea è uno dei personaggi più importanti della mitologia greca e romana: dopo essere stato cantato da Omero nell’Iliade, Virgilio lo ha reso protagonista dell’Eneide, il poema epico che racconta il suo approdo in Italia. Nel Lazio è possibile visitare i luoghi e ripercorrere le tappe di Enea, considerato secondo il mito come il progenitore del popolo romano.
Giorno 1 sulle tracce di Enea: Gaeta e Pratica di Mare
Golfo di Gaeta
Il tour sulle tracce di Enea non può non iniziare da Gaeta, il luogo del suo approdo. Nella città che oggi fa parte della provincia di Latina, secondo il mito morì Cajeta, la nutrice di Enea. Lo stesso Virgilio nell’Eneide, il poema epico della cultura latina, fa risalire proprio a Cajeta l’origine del nome di Gaeta.
Comune di quasi 20.000 abitanti, Gaeta sorge sull’omonimo golfo del Mar Tirreno e si estende dal promontorio del Circeo a Capo Miseno. Visitando il Golfo di Gaeta (foto in copertina e in basso) è possibile ammirare la costa laziale dove iniziò il viaggio di Enea in terra italica, dopo la fuga dalla guerra di Troia.
Antica Lavinium
Il viaggio alla scoperta dei luoghi di Enea prosegue con l’antica Lavinium, città del Latium Vetus che secondo la mitologia romana venne fondata da Enea e rappresenta il primo insediamento in Italia da parte dei profughi di Troia. Il nome della città deriva da Lavinia, figlia di Latino, il re dei Latini. I territori della città raccontata dal mito corrispondono al giorno d’oggi a Pratica di Mare, frazione del comune di Pomezia.
Una serie di scavi archeologici eseguiti a partire dal 1957 hanno permesso di scoprire, nella zona di Pratica di Mare, tutta una serie di strutture dell’antica Lavinium. Tra i reperti arrivati fino al giorno d’oggi ci sono le mura cittadine, il Santuario delle XIII are dove venivano eseguiti dei riti sacrificali, una porta della città, le Terme e due depositi votivi, uno dei quali databile all’età repubblicana e dedicato al culto della dea Minerva.
Heroon di Enea
Molto importante, inoltre, l’Heroon di Enea, un tumulo sepolcrale del VII secolo a.C. che in molti identificano come la tomba di Enea. Il tumulo ricorda le sepolture di stile etrusco e nel corso dei secoli è stato caratterizzato da una serie di modifiche che hanno portato l’area a diventare luogo di venerazione e pellegrinaggio da parte delle popolazioni latine. L’ultima ristrutturazione, secondo gli studi che vanno avanti a partire dal 1968, sarebbe avvenuta alla fine del IV secolo avanti Cristo.
Museo Civico Archeologico Lavinium
Per l’importanza storica e culturale dei ritrovamenti di Pratica di Mare, nel 2005 è nato il Museo Civico Archeologico Lavinium Città di Pomezia, sotto la Soprintendenza dei Beni Archeologici del Lazio. Il museo espone i reperti ritrovati nell’area archeologica dell’antica Lavinium: a partire dal 25 marzo del 2005, inoltre, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha istituito il sito di interesse comunitario chiamato Antica Lavinium-Pratica di Mare.
Il Museo Civico Archeologico Lavinium Città di Pomezia (foto in basso) raccoglie una parte dei reperti degli scavi di Lavinium ed è suddiviso in cinque sale: Trigonia Virgo, Mundus Muliebris, Hic Domus Aeneae, Civitas Religiosa e Aeneas Indiges.
Da non perdere a Gaeta e Pratica di Mare:
- Costa del Golfo di Gaeta
- Museo Civico Archeologico Lavinium
- Sito Archeologico dell’antica Lavinium
- Heroon di Enea
Giorno 2 sulle tracce di Enea: Albano Laziale e Castel Gandolfo
Il secondo giorno del viaggio alla scoperta delle tracce di Enea del Lazio parte con i territori dell’Antica Alba Longa, città del Latium Vetus a capo della confederazione deli popoli latini che venne distrutta sotto il re Tullio Ostilio. Stando al mito, il fondatore di Alba Longa fu Ascanio, figlio di Enea.
Lago Albano
Tito Livio localizzò l’antico città sul Monte Albano, oggi chiamato Monte Cavo, in posizione allungata nel senso della dorsale montana. Secondo Dionigi di Alicarnasso, il centro urbano era collocato invece in un’area tra il monte e il Lago Albano (foto in basso).
Sulla cima del Monte Cavo, la seconda montagna più alta del complesso dei Colli Albani, era situato il santuario di Iuppiter Latiaris, dedicato a Giove Laziale. Si racconta che il luogo fosse stato scelto da Ascanio: il fondatore di Alba Longa vi avrebbe inviato i Latini con il compito di celebrare un sacrificio a Giove. Dell’antico santuario, fino ai giorni nostri sono arrivati alcuni filari dei blocchi che ne delimitavano il perimetro e molti resti della via Sacra, la via lastricata che costituiva l’accesso al sito.
Anfiteatro romano di Albano Laziale
Pur essendo successivo al periodo storico in cui sono narrate le vicende di Enea, vale la pensa visitare l’anfiteatro romano di Albano Laziale che risale al III secolo Dopo Cristo. L’anfiteatro (foto a fondo pagina) venne costruito in funzione dei vicini Castra Albana, l’accampamento Legio II Parthica fondato dall’Imperatore Settimio Severo: l’impianto era lungo 113 metri e la sua capienza oscillava tra i 15.000 e i 16.000 spettatori.
Cisternoni
Da non perdere anche i Cisternoni, uno dei simboli di Albano Laziale: consistono in un’enorme cisterna di cinque navate, sotto il complesso del Seminario annesso alla Chiesa di San Paolo. I Cisternoni, in tempi antichi, servivano per raccogliere le acque di tre acquedotti provenienti da Malafitto e da Palazzolo Sono stati in funzione dal XVII secolo al 1880 per rifornire le abitazioni civili e, in seguito, per l’irrigazione.
Castel Gandolfo
Una parte del territorio dell’antica Alba Longa corrisponde all’attuale Castel Gandolfo, comune della città metropolitana di Roma che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia: è proprio qui che termina il secondo e ultimo giorno del tour alla scoperta dei luoghi di Enea nel Lazio. Castel Gandolfo è piena di architetture religiose e civili molto antiche ed è nota soprattutto per essere la residenza estiva dei Papi. Da non perdere i Giardini Pontifici o del Moro, il nucleo storico originario della Villa Pontificia.
Da non perdere ad Albano Laziale e Castel Gandolfo
- Anfiteatro romano di Albano Laziale
- Cisternoni
- Lago Albano
- Monte Cavo
- Giardini della Villa Pontificia
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