Latte, nuovo allarme prezzi in Italia: la maxi cifra e i rischi
Scatta un nuovo allarme sul latte in Italia: cosa sta succedendo e quali sono i rischi legati a questo prodotto che corrono le famiglie italiane
Il prezzo del latte in Italia torna sotto i riflettori: il nuovo allarme è stato lanciato dai produttori, che hanno ricordato come quello fresco e pastorizzato di qualità ha già toccato i 2 euro e risulta ancora più costoso nei negozi di prossimità non collegati alle catene della grande distribuzione. E il prezzo potrebbe salire ancora.
Prezzo del latte in Italia: la maxi cifra
Secondo quanto riportato da ‘Il Messaggero’, c’è un rischio quanto mai concreto che il prezzo del latte, a fine anno, arrivi a toccare quota 3 euro a litro. Considerata la diffusione e la popolarità di questo prodotto, il rialzo del prezzo rischierebbe di coinvolgere anche altri prodotti, dai formaggi ai derivati, passando per il cappuccino al bar, andando a incidere sulla spesa quotidiana delle famiglie italiane.
I numeri degli analisti
Nel mese di ottobre, l’Istat aveva calcolato un rialzo dei prezzi su base annua per formaggi e latticini pari al 14,8%. Alla metà del mese di novembre, Unioncamere aveva anticipato gli aumenti attesi: tra i formaggi freschi, +19,8% per la mozzarella di latte vaccino, + 21,2% per lo stracchino; tra i formaggi molli, +16,3% per il Gorgonzola, +17,4% per il Provolone.
Dalla Fiera internazionale della zootecnia a Cremona sono arrivate previsioni ancora più cupe: si prevede che entro la fine dell’anno il prezzo di un litro alla stalla raggiungerà i 60-70 centesimi (45 per cento in più in 6 mesi, + 63% in 2 anni), con l’aumento che, a cascata, si moltiplicherà in ogni passaggio di lavorazione, trasformazione e distribuzione prima di arrivare nelle mani del consumatore a quota 3 euro.
Questo il commento di Confagricoltura riportato da ‘Il Messaggero’: “La situazione del comparto lattiero caseario sta attraversando una fase di forte volatilità. Siamo di fronte a una congiuntura internazionale con ben pochi precedenti: il latte manca e il suo prezzo continua a salire. Sono aumentati enormemente i costi di produzione e gli allevatori reagiscono cercando di contenere i costi, per esempio riducendo il mangime acquistato ed eliminando le vacche meno produttive e a fine carriera. L’effetto è una minore disponibilità di latte vaccino che subisce costanti aumenti di prezzo”.
I prezzi in aumento del latte stanno disincentivando i consumi in quantità: secondo la stessa Confagricoltura si è registrato un calo del 3% per formaggi e latticini nei primi 9 mesi del 2022.
Le cause dell’aumento dei prezzi
Le cause profonde che hanno portato a questo forte aumento dei prezzi sono collegate alla guerra in Ucraina, alla crisi energetica e alla lunga siccità che ha colpito l’Italia e che ha abbattuto la produzione dei foraggi per gli animali. I prezzi dei prodotti destinati all’alimentazione del bestiame hanno, infatti, raggiunto livelli altissimi.
Un ulteriore rischio, ora, è l’abbassamento della qualità dei prodotti nel tentativo di mantenere i prezzi bassi. Antonio Auricchio, vicepresidente di Assolatte, ha confermato in alcune dichiarazioni riportate da ‘Il Messaggero’: “Mi arrivano telefonate di colleghi che mi dicono: ‘Attenzione, con questi prezzi della materia prima o chiudiamo l’azienda o facciamo prodotti di qualità inferiore’”. Percorrere quest’ultima strada è un errore grave. Mai scendere dal nostro livello qualitativo, che è elevato e che ci consente di esportare grandi produzioni. La concorrenza ci ammazzerebbe”.
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