Allarme latte in Italia: cosa sta succedendo e i rischi futuri
L'aumento generale dei costi di produzione ha portato il latte a raggiungere prezzi mai visti: scatta l'allarme per i cittadini italiani
Il latte, assieme ad una manciata di altri alimenti, fa parte a pieno titolo dei cibi fondamentali per una dieta sana ed equilibrata. Milioni di italiani lo consumano quotidianamente, ed è uno di quei prodotti che non manca mai nelle nostre dispense. Ma la situazione potrebbe presto cambiare: nei mesi scorsi, il latte ha raggiunto prezzi record a causa dei continui aumenti dei costi di produzione. Ed è scattato l’allarme, perché il rischio è che le tariffe salgano ancora, sino ad arrivare ai 2€ al litro.
Allarme latte: il prezzo al litro
Ad oggi, come rilevano alcune indagini, un litro di latte arriva a costare tra 1,75€ e 1,80€. Cifre che forse non erano mai state raggiunte prima, e che mettono in difficoltà molti consumatori abituali. E non è finita, perché diverse stime prevedono che, in caso non avvenga un’inversione di rotta, il latte possa giungere ad un prezzo di 2€ al litro entro la fine dell’anno.
“Si tratta di un’inflazione del 200% nel 2022 rispetto al 2021″ – afferma Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo (una delle principali aziende italiane del settore lattiero-caseario) – “E un rischio di oltre il 100% nel 2023 rispetto al 2022”. Insomma, il latte sta diventando una spesa addirittura insostenibile per alcuni italiani, e le prospettive future non lasciano ben sperare in un miglioramento.
L’aumento dei costi per la produzione di latte
A cosa è dovuto questo incredibile rincaro del prezzo del latte? Si tratta, a quanto pare, di una concomitanza di fattori che ha portato ad un generale aumento dei costi nella produzione e nel trasporto del prodotto finito. Innanzitutto sono incrementate le spese per l’alimentazione animale, sulla cui cifra finale pesa tantissimo anche la siccità che ha colpito il nostro Paese negli ultimi mesi – e che ha creato numerosi problemi per gli agricoltori.
Sul prezzo del latte incide poi moltissimo il confezionamento, visto che plastica e carta continuano a subire aumenti. E si aggiunge il costo dei trasporti (sia delle materie prime che del prodotto finito), in rapida e costante crescita a causa del caro energia. Un problema, quest’ultimo, che sta impattando su tanti altri prodotti alimentari – come ad esempio il pane, anch’egli considerato un genere di prima necessità.
“Ad oggi, l’inflazione ha portato ad un aumento di listino del 23-24%, ma i costi energetici continuano a crescere in misura esponenziale” – riferiscono Granarolo e Lactalis Italia, che lanciano l’allarme – “Si rende necessario un intervento urgente del Governo”. Il rischio, infatti, è quello di veder lievitare ulteriormente il prezzo del latte, mettendo in difficoltà migliaia di famiglie italiane.
Ad aver messo in crisi le aziende è “un’inflazione galoppante che da 12 mesi colpisce l’agroalimentare italiano e in particolare il settore lattiero caseario. Occorre un intervento pubblico che scongiuri conseguenze ancora più disastrose per le migliaia di imprese che compongono la filiera”.
L’emergenza dei rincari in Italia
Purtroppo, il caro energia e l’aumento generale dei costi di produzione sta mettendo in ginocchio moltissimi italiani. Le imprese sono in difficoltà e non riescono ad assorbire i rincari, che quindi si trasferiscono a valanga sui prodotti finiti e impattano in maniera notevole sul budget delle famiglie. E a questo si aggiungono spesso i problemi di siccità e maltempo che influiscono sui raccolti, tanto da mettere a rischio persino la produzione di alcuni generi alimentari (come olio e vino).
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