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L'Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026: l'annuncio

L'Aquila è stata eletta come la Capitale italiana della Cultura del 2026: l'annuncio è arrivato direttamente da parte del Ministro Gennaro Sangiuliano

L’Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026: a proclamare il Capoluogo dell’Abruzzo è stato il Ministro Sangiuliano durante la cerimonia andata in scena a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero.

La città abruzzese ha vinto la concorrenze di altre nove candidate: nel 2026 avrà la possibilità di mettere in vostra la sua vita e il suo sviluppo culturale, come succede alle Capitali proclamate ogni anno dal Ministero della Cultura e dalla sua commissione di esperti.

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026

Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, durante la cerimonia presso la Sala Spadolini del Ministero a Roma, ha annunciato che L’Aquila sarà la Capitale della Cultura del 2026: la città abruzzese succede ad Agrigento che ricoprirà lo stesso ruolo nel 2025.

Le candidate per diventare Capitale della Cultura nel 2026 erano dieci. Oltre a L’Aquila, indicata come una delle dieci gemme nascoste d’Italia secondo il Guardia, in lizza per il titolo c’erano: Agnone in provincia di Isernia, Alba in provincia di Cuneo, Latina, Lucera in provincia di Foggia, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiara Senese in provincia di Siena.

La proclamazione del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è arrivata alla presenza della giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi, Isabella Valente e anche dai rappresentanti delle dieci finaliste.

Tutte le città finaliste hanno presentato i loro dossier nel corso delle audizioni pubbliche che si sono svolte tra il 4 e il 5 marzo 2024: a trionfare, alla fine, è stato il progetto intitolato “L’Aquila. Città Multiverso“. L’Aquila era una delle tre città abruzzesi, insieme a Sulmona e Lanciano, che si erano candidate per l’edizione 2025 della Capitale italiana della Cultura, andata poi ad Agrigento.

La storia del progetto

Il progetto della Capitale Italiana della Cultura è stato ideato nel 2014 per volere dell’allora Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini: l’idea venne dopo la proclamazione di Matera come Capitale Europea della Cultura per il 2019.

Nel 2015 vennero scelte come prime Capitali italiane le città che insieme a Matera avevano partecipato alla selezione europea: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena hanno ottenuto il titolo congiuntamente.

Un anno più tardi, nel 2016, un apposito decreto del Governo designò le città di Mantova e Pistoia rispettivamente per il 2016 e del 2017. Successivamente è stato deciso che la scelta della città avvenga tramite un bando di concorso indetto dal Ministero della Cultura.

A questa decisione fecero seguito alcune eccezioni: nel 2021 il titolo fu assegnato a Parma che era stata eletta per il 2020 ma tutto venne meno a causa della pandemia di Covid-19. Per il 2023, inoltre, un decreto governativo designò Bergamo e Brescia come Capitali italiane della Cultura con l’obiettivo di promuovere il rilancio socioeconomico e culturale dell’area più colpita dalla pandemia.

Tutte le Capitali italiane della Cultura

Come detto furono in cinque a ricoprire il ruolo di Capitale italiana della Cultura nella prima edizione del 2015: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. L’anno più tardi toccò a Mantova, seguita poi da Pistoia e Palermo.

Dopo la non assegnazione del titolo nel 2019, Parma venne riconfermata nel 2021 dopo l’elezione del 2020 vanificata dal Covid. Seguirono poi Procida nel 2022 e Bergamo e Brescia nel 2023.  Pesaro è la Capitale italiana della Cultura del 2024, Agrigento lo sarà nel 2025 e quindi L’Aquila nel 2026.

  • 2026: L’Aquila
  • 2025: Agrigento
  • 2024: Pesaro
  • 2023: Bergamo e Brescia
  • 2022: Procida
  • 2021 e 2020: Parma
  • 2019: non designata
  • 2018: Palermo
  • 2017: Pistoia
  • 2016: Mantova
  • 2015: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena