Iginio Massari critica la cassata siciliana: esplode la polemica
Polemiche per la dichiarazione di Iginio Massari che ha definito la cassata siciliana "troppo dolce" per essere esportata: le reazioni alle sue parole
Iginio Massari è al centro di una polemica che riguarda la cassata siciliana: il re dei pasticceri italiani ha dichiarato che il dolce tipico della Sicilia è poco esportabile all’estero per via del suo sapore, definito “troppo dolce”. Parole che hanno scatenato le reazioni dei maestri siciliani.
Iginio Massari e la cassata siciliana
Le parole di Iginio Massari sulla cassata siciliana sono arrivate in occasione della sua partecipazione a ExpoCook, la più importante Fiera del Sud Italia che quest’anno è andata in scena a Palermo dall’11 al 14 marzo.
Nel corso di un suo intervento, il re dei pasticceri italiani che nel 2023 aveva celebrato il maritozzo laziale, ha parlato della cassata siciliana, uno dei dolci simbolo della tradizione dell’isola.
Per Massari la cassata, a causa del suo sapore troppo dolce, sarebbe poco esportabile all’estero: il maestro lo ha dichiarato ai microfoni di ‘Palermo Today’, parlando della differenza tra i cannoli e la cassata.
“Cannolo e cassata? La differenza è poca perché la ricotta con lo zucchero è sempre quella, cambiano un po’ gli ingredienti interni – ha dichiarato Massari – vi siete mai chiesti perché il cannolo lo mangiano quasi in tutte le parti del mondo e la cassata no? Perché la cassata è troppo dolce, mentre il cannolo è stato regolato all’attualità”.
Massari che ha da poco ideato una pizza speciale con il caffè nell’impasto al posto dell’acqua, ha parlato anche della necessità dell’importanza della comunicazione per esportare i prodotti della tradizione all’estero: “In Sicilia c’è la con la granita che è un qualcosa di spettacolare, ma non riesce a ingranare a livello internazionale e sapete perché? Manca la comunicazione corretta e questo è un errore”.
Le reazioni alle parole del maestro
Le parole di Iginio Massari non sono di certo passate inosservate e hanno scatenato le reazioni più disparate, a cominciare dallo chef siciliano Natale Giunta:
“Se una ricetta è così da secoli un motivo c’è, va preservata – le parole di Giunta riportate dal ‘Corriere della Sera’ – ho grande rispetto per il lavoro di ognuno di noi. La critica di cui parliamo è incisiva perché non è mossa da una persona qualunque, ma da un’istituzione della pasticceria italiana”.
E ancora: “Io penso che la cassata è un dolce con una storia alle spalle e, in quanto tale, non abbia bisogno di critiche, anche se costruttive. Ha una sua ricetta precisa, con i suoi elementi zuccherini, dal marzapane alla ricotta. In quegli ingredienti ci sono duemila anni di Sicilia: ci sono gli arabi, ci sono i normanni. Tra l’altro io sono convinto che non ci sia un problema di comunicazione con l’estero. La cassata è riconosciuta in tutto il mondo come simbolo della nostra isola”.
A Massari, al quale è stato intitolato un decreto legislativo con l’obiettivo di riconoscere e premiare i maestri dell’arte della cucina italiana, ha risposto anche il maestro cioccolatiere Salvatore Cappello della celebre bottega Danisinni: “Questo è il suo punto di vista che rispetto – si legge su ‘Repubblica’ – ma la cassata che si produce oggi è molto diversa da quella che mangiavo io quando ero ragazzo, quando la proporzione di zucchero era di 900 grammi per un chilo di ricotta”.
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