Ostriche sugli scogli a Ferrara, l'allarme: "Non mangiatele"
In molti si sono ritrovati a raccogliere ostriche selvatiche negli scogli di Porto Garibaldi, in provincia di Ferrara, ma l'esperto lancia l'allarme
In questi giorni Porto Garibaldi, una località del ferrarese, è diventata meta molto frequentata perché nei suoi scogli si possono trovare molte ostriche selvatiche. Gli esperti, però, avvisano chi si appresta a raccoglierle dato che quelle ostriche potrebbero anche essere nocive per la salute.
Ostriche selvatiche nel ferrarese: un boom inatteso
Le ostriche, un tempo rarità delle tavole gourmet, oggi stanno colonizzando anche gli scogli di Porto Garibaldi, in provincia di Ferrara. Già da tempo alcune cooperative locali, come Gorino, Rosa dei Venti e soci del Copego, hanno intrapreso la coltivazione di ostriche come alternativa redditizia alla vongola verace, decimata negli ultimi anni dall’invasione del granchio blu. Questo aveva portato anche il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida a proporre di abbassare l’IVA sulle ostriche dal 22% al 10% per supportare il comparto. La zona del Delta del Po, in particolare nella Sacca di Goro, sta infatti diventando sempre più famosa per le ostriche Mignon di Goro.
Queste vengono allevate in acque controllate e certificate e rappresentano un fiore all’occhiello della zona dato che sono di piccole dimensioni ma con una polpa molto densa. Non tutte le ostriche che si trovano lungo la costa ferrarese, però, possono considerarsi sicure come quelle di Goro. Recentemente, ad esempio, a Porto Garibaldi è stato registrato un vero e proprio boom di ostriche selvatiche sugli scogli che ha acceso non solo l’entusiasmo ma anche le preoccupazioni di molti
Nei giorni scorsi, complice il bel tempo, infatti, questa località del ferrarese è stata raggiunta da molte persone armate di secchi e coltelli per raccogliere i preziosi molluschi che si trovano negli scogli vicino al porto canale. Dei banchi naturali di ostriche selvatiche si sono formati proprio in questi tratto di costa, rendendo la raccolta un passatempo molto popolare. Le ostriche qui ci sono da qualche anno ma questa volta sono davvero tante. A differenza delle ostriche allevate nella Sacca di Goro, rinomate per la loro taglia minuta e la polpa carnosa, queste ostriche di Porto Garibaldi crescono in un tratto di mare non controllato, soggetto al traffico portuale e, spesso, alla presenza di chiazze d’olio lasciate dalle barche in transito.
Perché gli esperti lanciano l’allarme sulle ostriche selvatiche
Mangiare le ostriche selvatiche di Porto Garibaldi può rappresentare un serio pericolo per la salute. A lanciare l’allarme è Laurent Sitterlin, produttore della cooperativa Sant’Antonio di Goro e uno dei massimi esperti del settore. Si leggono, infatti, nel ‘Resto del Carlino’ le parole di Sitterlin sul tema: “E’ un rischio per la salute, quelle ostriche si trovano in un tratto di mare dove passano le barche, ci sono chiazze d’olio. Tra l’altro non sono controllate dai veterinari, dall’Usl. C’è il rischio che abbiano batteri nocivi, mangiare le ostriche crude nate in quello specchio di mare rappresenta un grave pericolo per la salute.”
Oltre al rischio microbiologico, queste ostriche possono contenere sostanze inquinanti dovute alla navigazione, agli scarichi e alle condizioni delle acque locali. Per una situazione simile era già stato lanciato un allarme qualche anno fa anche a Venezia dove venivano raccolte illegalmente ostriche inquinate. Chi dovesse essere sorpreso a raccoglierle rischia non solo il sequestro del “bottino” ma anche una multa molto salata. Laurent Sitterlin consiglia, quindi, di non raccogliere queste ostriche per chi lo avesse già fatto il consiglio è di mangiarle cotte. Sempre ‘Il Resto del Carlino’ riporta le sue parole: “L’invito ai turisti è quello di non raccoglierle e, almeno, di mangiarle solo cotte.”
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