Granchio blu in Italia: richiesto lo stato di emergenza nazionale
La presenza del granchio blu in Italia sta creando problemi: il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha chiesto lo stato di emergenza nazionale
Non si placa l’allarme granchio blu in Italia. Il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha annunciato di aver richiesto al governo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale.
Cosa ha detto Luca Zaia sul granchio blu
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel pomeriggio di venerdì 11 agosto, ha annunciato sulla sua pagina Facebook: “Dopo aver richiesto lo stato di calamità naturale il 24 luglio, l’8 agosto ho richiesto anche lo stato di emergenza nazionale nei confronti di questo crostaceo che sta mettendo a repentaglio l’ecosistema marino della nostra regione e tutti i settori ad esso collegati. Stiamo parlando di un sistema produttivo che conta oltre 1400 addetti e coinvolge una decina di cooperative, a cui si affianca un sistema enogastronomico identitario che rischia di scomparire se non vengono presi provvedimenti adeguati”.
Luca Zaia ha poi aggiunto: “Al momento la caccia è l’unica soluzione adottabile per arginare questo fenomeno, ma gli esperti stanno lavorando per identificare modalità ancora più efficaci per contrastare ed eliminare questa specie aliena al nostro territorio”.
Queste, invece, sono le dichiarazioni di Luca Zaia riportate dall’agenzia ‘ANSA’: “Siamo preoccupatissimi. I dati sono inquietanti, quelli relativi alla raccolta nel 2019 nella nostra laguna era di 87 chili, nel 2022 ne abbiamo pescati 10mila chili. Parliamo di un granchio che vive dai 3 ai 4 anni con una maturità sessuale tra i 12 i 18 mesi e poi le femmine fanno dai 2 agli 8 milioni di uova”.
Il presidente della regione Veneto ha poi sottolineato: “La nostra laguna diventa una incubatrice di una bomba esplosiva. Ho l’impressione che ancora non ci si sia fatta l’idea della portata di questo di questa catastrofe per le nostre vongole e la nostra identità alimentare”.
La chiosa finale di Luca Zaia: “Non c’è solo il veneziano: c’è tutto il Friuli Venezia Giulia e il ravennate. Questa specie aliena rischia di cambiare l’ecosistema ma anche la nostra identità produttiva“.
Granchio blu: la proposta di Coldiretti
Anche la Coldiretti ha affrontato il tema dell’emergenza granchio blu e, nello specifico, ne ha sottolineato le opportunità gastronomiche a essa collegate.
Carlo Salvan, vicepresidente regionale di Coldiretti Veneto, ha dichiarato: “Ciò non significa che stiamo ignorando o dimenticando la situazione nelle lagune, che sono in uno stato di sofferenza ambientale che provoca disagi sia economici che sociali. Il granchio sta provocando ingenti perdite alla categoria pesca e acquacoltura, settore lavorativo tra i più importanti del Polesine”.
Il vicepresidente regionale di Coldiretti Veneto ha aggiunto: “Coldiretti quotidianamente fa una ricognizione della situazione, che purtroppo si sta aggravando di giorno in giorno, una situazione che è precipitata nel giro di qualche settimana. Abbiamo dimostrato che il granchio si può mangiare, ma allo stesso tempo ricordiamo alle Istituzioni che questo crostaceo alieno si somma ad altre sofferenze del settore, come il cambio climatico e la mancata vivificazione delle lagune che hanno provocato diverse morie negli ultimi anni. Le aziende si aspettano soluzioni e strumenti per continuare a produrre queste eccellenze degli orti di mare. Ci sono a rischio migliaia di posti di lavoro e la chiusura di filiere“.
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