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Giardino dei Tarocchi e non solo: cosa vedere in 48 ore

Il Giardino dei Tarocchi è un parco magico, immerso tra le campagne della Toscana. Ecco quali altre bellezze si possono visitare nei dintorni

Giardino dei Tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi è un affascinante parco che conquista grandi e piccini: decine di sculture ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi si ergono, imponenti, nel cuore di una natura incontaminata. Questa oasi artistica si trova a Pescia Fiorentina, nella Toscana meridionale, ed è meta di tantissimi turisti che si lasciano incantare dalle opere – alcune davvero gigantesche e coloratissime – dell’artista Niki de Saint Phalle.

Ma nei dintorni ci sono molte altre bellezze da ammirare e, se si vuole organizzare un weekend fuori porta per scoprire il Giardino dei Tarocchi, perché non cogliere la palla al balzo per visitare ciò che di meraviglioso ha da offrire questo territorio?

Tappa 1 – Capalbio e la sua Rocca Aldobrandesca

Il piccolo borgo di Capalbio (nella foto in basso) è un agglomerato di casette abbarbicate sul versante di una collina, a due passi dalla costa. Immerso nella rigogliosa vegetazione della Maremma Grossetana, è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. E non può che essere la prima tappa di questo tour, dopo aver visitato il Giardino dei Tarocchi. Il centro storico è di chiaro stampo medievale ed è circondato dalle Mura di Capalbio, sul cui camminamento è possibile godere di un panorama incredibile.

Una volta fatto il vostro ingresso nel nucleo più antico del paese, non dovrete far altro che incamminarvi lungo le sue strette viuzze, dove si affacciano deliziose abitazioni in pietra e terrazzini in ferro battuto. La piazzetta principale del borgo è uno scrigno di bellezze tutte da scoprire. Qui sorge la Rocca Aldobrandesca, simbolo di Capalbio: la torre, con i suoi merli, svetta verso il cielo nel punto più alto del paesino. Concedetevi una visita al suo interno, per ammirare alcune delle sue sale riccamente decorate e per assicurarvi una vista mozzafiato. Da lassù, lo sguardo si spinge sino al mare.

Proprio accanto alla rocca medievale, sorge un elegante edificio rinascimentale: si tratta di Palazzo Collacchioni, che con il suo portale decorato si apre sulla piccola piazza di Capalbio. Tra le sue mura ci sono ricchi arredi, incluso un antico pianoforte che venne suonato da Giacomo Puccini durante le sue villeggiature. A due passi, potete visitare anche la chiesa di San Nicola, i cui pregevoli affreschi di scuola umbro-senese vi lasceranno stupiti. Sulla strada del ritorno, non dimenticate di passare presso il cimitero di Capalbio: qui si trova la tomba di Domenico Tiburzi, il più famoso brigante maremmano, su cui si narra una misteriosa leggenda.

Da non perdere a Capalbio:

  • le Mura di Capalbio;
  • la Rocca Aldobrandesca;
  • Palazzo Collacchioni;
  • la tomba di Domenico Tiburzi.

Capalbio

Tappa 2 – Il Parco Archeologico di Vulci

A pochi chilometri da Capalbio, nel territorio che oggi appartiene alla Maremma Laziale, un tempo sorgeva un’antica città etrusca chiamata Vulci. In passato fu un importante crocevia commerciale, vista la sua vicinanza con il mare e la ricchezza di materie prime presenti nelle Colline Metallifere. Ma nel corso dei secoli, circostanze avverse portarono al suo declino definitivo. I primi scavi, nel ‘700, condussero alla scoperta di importanti reperti archeologici e, da quel momento, i lavori di ricerca non si sono più fermati.

Il Parco Archeologico di Vulci è oggi una bellissima attrazione dove poter ammirare le antiche testimonianze della civiltà etrusca. Diverse necropoli circondano quella che un tempo era l’area urbana: vi si possono trovare migliaia di tombe, alcune anche molto famose. La città vera e propria era circondata da mura, lungo le quali sono state rinvenute tracce di almeno cinque porte. Potrete ammirare le rovine di imponenti costruzioni come il Mitreo, all’interno del quale sorge una maestosa statua.

Se siete interessati alla storia di questo territorio, il Museo archeologico di Vulci conserva moltissimi cimeli provenienti dagli scavi: è come fare un tuffo indietro nel tempo. Il museo è ospitato all’interno del Castello dell’Abbadia (nella foto in basso), antica fortificazione che svetta imponente tra la vegetazione affacciandosi sulle rive del fiume Fiora, facendo ombra a un suggestivo ponte conosciuto come il “Ponte del Diavolo”.

Prima di lasciare il parco, non vi resta che fare tappa presso il Laghetto del Pellicone. Questo piccolo specchio d’acqua si trova lungo il corso del Fiora, incastonato tra le rocce – su cui si infrange anche una deliziosa cascatella. Se il panorama vi sembra familiare, è perché questa piccola oasi di paradiso ha fatto da sfondo ad alcune scene iconiche: vi sono state girate alcune riprese di “Non ci resta che piangere” e di “Tre uomini e una gamba” e, più di recente, la serie tv “Romulus“.

Da non perdere a Vulci:

  • il Parco Archeologico;
  • il Museo di Vulci;
  • il Castello dell’Abbadia e il Ponte del Diavolo;
  • il Laghetto del Pellicone.

Castello dell'Abbadia

Tappa 3 – L’Oasi WWF Lago di Burano

Un’ultima tappa imperdibile per gli amanti della natura è l’Oasi Lago di Burano, la prima a essere finita sotto la protezione del WWF nel nostro Paese (nel lontano 1980). Cuore della riserva è il Lago di Burano (nella foto in basso), un bellissimo specchio d’acqua salmastra a due passi dalla costa toscana, separato dal mar Tirreno da un doppio cordone di dune sabbiose. Qui, la natura incontaminata e la grandissima varietà faunistica sono senza dubbio le attrazioni principali.

Per chi ama fare birdwatching, non potrebbe esserci luogo migliore: oltre a tantissime specie stanziali, vi trovano riparo moltissimi uccelli migratori che sulle sponde del lago sostano o trascorrono l’inverno. È questa una delle località più suggestive d’Italia in cui osservare gli incantevoli fenicotteri rosa. Lungo le dune si snoda un bel sentiero-natura che costeggia il lago, dove ci sono ben 7 punti d’osservazione per godere dell’incredibile spettacolo della natura.

Se volete apprendere qualcosa in più sul fantastico mondo animale, qui avrete l’occasione di seguire alcuni percorsi-natura didattici (ottimi anche per i più piccini). Il giardino delle farfalle, che ospita decine di esemplari magnifici, vi lascerà incantati. Prima di lasciare il lago, non dimenticate una foto ricordo sotto la torre di Buranaccio: seppur non visitabile, perché di proprietà privata, potrà fare da sfondo alle vostre cartoline più belle di questo viaggio.

Da non perdere al Lago di Burano:

  • i fenicotteri rosa;
  • il sentiero-natura;
  • il giardino delle farfalle;
  • la torre di Buranaccio.

Lago di Burano