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Sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma c'è un nuovo divieto

A turisti e cittadini è vietato sedersi sugli scalini che dominano Piazza di Spagna: arriva l'ordinanza da parte del Comune

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Trinità dei Monti

I turisti e i cittadini di Roma devono fare i conti con un nuovo divieto che riguarda la scalinata di Trinità dei Monti: fino a nuovo ordine, non sarà più possibile sedersi sui suoi gradini.

La misura è l’effetto delle disposizioni contenute nel nuovo regolamento di polizia urbana raccolto dal Campidoglio. Le ordinanze sindacati per il decoro cittadino sono state votate durante l’Assemblea capitolina e resteranno in vigore almeno fino a quando, una nuova assise, non deciderà in futuro di introdurre delle nuove normative cancellandone altre.

Nell’articolo I del paragrafo “Convivenza civile e sociale”, si legge che è vietato “arrampicarsi, sdraiarsi o sedersi su monumenti, reperti storici, pali dell’illuminazione pubblica, segnaletica stradale verticale, inferriate, fabbricati, muri di cinta e similari, alberi, nonché legarsi o incatenarsi ad essi”.

Per “monumenti” si intende anche la scalinata di Trinità dei Monti che si affaccia su Piazza di Spagna, mettendo fine ad un’abitudine che, sia tra i turisti che tra i giovani romani, andava avanti da decenni. A presidiare la zona ci sono almeno otto vigili urbani, atti ad assicurarsi che nessuno si sieda più sui 135 gradini di Trinità dei Monti, eletti patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

La scalinata si trova davanti alla chiesa della Santissima Trinità dei Monti a Roma, nel rione Campo Marzio e costituisce il raccordo scenografico tra le pendici del Pincio dominate dalla Chiesa e la sottostante piazza di Spagna. I primi progetti per realizzare la scalinata che doveva essere “simile a quella dell’Aracaoeli” sono del 1660. Proprio a quel periodo risale il progetto attribuito alla bottega di Gian Lorenzo Bernini che propose l’andamento concavo e convesso delle pareti e le rampe a tenaglia e fu fondamentale per la successiva progettazione.

Una controversia tra Stato, Chiesa e corona di Francia sul possesso dell’area interessata rallentò i lavori. Questi iniziarono solo sotto Papa Innocenzo XII nel 1723 e furono ultimati nel 1726 da Benedetto XIII, seguendo il progetto dell’architetto romano Francesco De Sanctis.

Nel corso dei secoli è stata sottoposta a numerosi interventi di manutenzione e restauro, l’ultimo nel 2015, finanziato dalla Maison Bulgari. Da adesso, per i turisti e i cittadini vale il divieto di sedersi sui suoi gradini per ammirare dall’alto piazza di Spagna e uno degli scorci più belli della città eterna.