A Dalmine rivive la Torre Razionalista di Greppi, una delle 5 presenti in Italia
Dal restauro della Torre, il bene monumentale degli anni '30, nasce l'Osteria del Conte, un ristorante intimo ed esclusivo
Dopo anni di abbandono è stata finalmente restaurata una delle massime espressioni dell’architettura razionalistica degli anni Trenta. Si tratta della Torre di Greppi, orgoglio di Dalmine, il paese della provincia di Bergamo, a poca distanza da Milano, che può vantare la presenza sul proprio territorio di una delle poche torri del genere. Al suo interno è stata allestita l’Osteria del Conte, un piccolo tempio del buon cibo incastonato all’interno del contesto storico che trasuda memoria.
Lo stile contemporaneo abbraccia il design moderno di inizio Novecento con evidenti riferimenti alla scuola di Bauhaus e di Gio Ponti.
Il restauro, sostenuto dalla famiglia Brembilla ,realizzato dall’architetto Mario Cassinelli, porta all’antico splendore uno dei cinque monumenti del genere presenti sulla penisola italiana, una Torre Littoria del 1936, conclusa a pochi anni dall’entrata in guerra dell’Italia e che oggi è posta sotto tutela dal Ministero dei Beni Culturali.
La torre monumentale è posizionata al centro della Dalmine progettata da Greppi, il talentuoso architetto infatti realizzò, a partire dagli anni ’20 fino agli anni ’50, non solo il municipio, il palazzo direzionale della società Dalmine, il dopolavoro e mensa operaia, ma anche la casa di riposo, la chiesa e i quartieri Leonardo Da Vinci e Garbagli.
Il restauro, che ha portato alla realizzazione dell’Osteria del Conte è un elogio dell’architettura stessa con un gusto prettamente minimalista. Solo arredo essenziale, nessun ornamento o decorazione superflua, il tutto disegnato secondo una continuità stilistica con il razionalismo che intende valorizzare la struttura cosiddetta a sovrapposizione di scatole con riferimenti a Bauhaus, Gropius, Mies Van Der Rohe e Gio Ponti.
Sovrapposizione di quinte e pareti che effettuano giochi di luce e consentono un dialogo con il marmo nero e il legno degli infissi. Tutto è stato pensato per riprendere la tradizione architettonica degli anni ’30, a cui si accostano i materiali dei nostri giorni, come vetro e acciaio inox scelti per evidenziare elementi tecnici e mettere in risalto il contrasto tra moderno e contemporaneo.
POTREBBE INTERESSARTI
-
Sanremo 2025, è polemica sui prezzi dei ristoranti per le star
-
La parola più usata in cucina, da Bottura a Cannavacciuolo
-
Miliardari sempre più ricchi, in Italia sono 71: patrimonio super
-
La locanda Buoni e Cattivi e l'invito speciale a Vasco Rossi
-
A Milano asta milionaria per Palazzo Dugnani: prezzo di partenza
-
Addio a Mauro Morandi, è morto il "Robinson Crusoe" di Budelli
-
Perché i sinti stanno salvando il dialetto piemontese
-
Boss in incognito al Bioparco Zoom Torino: chi è Umberto Maccario
-
"Vietato ammalarsi" a Belcastro: l'ordinanza finisce sulla Cnn