Antica Satricum, scoperto un cimitero medievale
Nuova scoperta agli scavi dell'antica Satricum, al confine tra Latina e Nettuno: riportato alla luce un vero e proprio cimitero di epoca medievale
Gli archeologi dell’Università di Amsterdam che da 43 anni lavorano agli scavi dell’antica Satricum, nella zona al confine tra Latina e Nettuno, tra i ruderi di una villa romana di epoca imperiale hanno scoperto un cimitero medievale.
Il team di archeologi e ricercatori olandesi è guidato dalla professoressa Marijke Gnade: dopo le sepolture scoperte nel corso del 2019, hanno individuato un vero e proprio cimitero medievale, riportando alla luce undici scheletri completi e altrettante sagome ancora a terra.
La scoperta è avvenuta nella zona vicina a Borgo Le Ferriere e alla casa del martirio di Santa Maria Goretti, proprio al confine tra Latina e Nettuno. Le ricerche, da ormai due anni, si stanno concentrando sulla villa romana dell’antica Satricum, dopo quelle svolte sul santuario dedicato alla Mater Matuta, dea Dell’Aurora e protettrice delle nascite, e su diverse necropoli.
Le sepolture, secondo quanto appreso dagli archeologi, appartenevano prevalentemente a persone umili. La zona interessata, inoltre, venne usata come riparo anche durante la Seconda Guerra Mondiale e non a caso sono emersi anche dei reperti bellici in un’area non coltivata dell’azienda vinicola Casale del Giglio.
Gli scavi del team di archeologi e ricercatori guidato dalla professoressa Marijke Gnade si concentrano soprattutto sulla villa situata nei pressi dell’antica strada che conduceva al santuario. L’anno scorso i lavori portarono alla luce due scheletri umani posti uno vicino all’altro e anche i resti di due animali: un cane e un bovino.
I resti, una volta sottoposti al test del Carbonio 14, sono risultati appartenenti al VI-VII secolo dopo Cristo. L’antica Satricum inizialmente era solo un villaggio composto da capanne. Con il tempo è diventata una vera e propria città, estesa su 40 ettari di terreno.
A partire dal 489 dopo Cristo a Satricum si stabilirono i volsci, una popolazione paragonata a migranti provenienti dalle montagne. I volsci, una volta insediati, realizzarono delle sepolture sulle strutture già esistenti, prima della distruzione della città avvenuta per mano dei latini e dei romani.
Quella di Satricum è solo l’ultima delle tante scoperte archeologiche del 2020: a Venezia è stata scoperta e mappata un’antica città romana grazie all’utilizzo di una moderna tecnologia chiamata Ground Penetrating Radar, mentre gli scavi nell’area della necropoli di Poggetto Mengarelli a Vulci hanno portato alla luce la tomba di un bambino etrusco risalente a 2.700 anni fa.
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