Vinitaly, il bianco migliore d'Italia? È fatto sull'isola d'Ischia
Il "Vigna del Lume" realizzato dalle cantine Mazzella sull'isola d'Ischia vince il riconoscimento come migliore vino bianco della penisola
Il “Vigna del Lume” 2017, delle cantine Antonio Mazzella, ha vinto il premio come Miglior Vino Bianco d’Italia, riconoscimento ricevuto durante la cinquantaduesima edizione del Vinitaly di Verona.
Un vino che sa si mare e tradizione, di colline e grotte di tufo. Un bianco che veicola attraverso i ricchi sentieri del gusto la storia dei vigneti eroici del Mediterraneo, quelli abbarbicati sui territori più impervi dell’isola d’Ischia, che raggiungono per la spremitura antiche cantine scavate nella roccia per poi giungere, rigorosamente via mare, a bordo di bellissime barchette in legno, i luoghi in cui l’incantesimo della tramutazione del mosto in vino si attua, nelle cantine collinari della più grande delle isole dell’arcipelago flegreo.
Il prodotto realizzato sull’isola d’Ischia è stato valutato dai sopraffini palati e olfatti della giuria internazionale con un punteggio di 96 su 100, un attestato di eccellenza che rasenta la perfezione e che vale l’inserimento nel “5 Stars Wines – The Book” la guida dell’evento che raccoglie e cataloga i migliori vini da un ampio parterre di almeno 3.000 presenze.
Il vino “del Lume” prodotto con uve di tipo Biancolella deve il suo singolare nome a un particolare costone di roccia che domina la vigna dove si produce il pregevole nettare di Bacco e che ha suggerito agli occhi di chi è impegnato nella cura delle vigne e alle lunghe sessioni di vendemmia, la forma di antiche torce e lumi. Ed è sui declivi di Ischia, quelli che affacciano sul mare cristallino che circonda l’isola, alcuni dei quali raggiungono anche il 50 % di pendenza, che si raccolgono le uve raccolte da Antonio, patriarca di una famiglia che si occupa di vinificazione da secoli.
Un premio davvero sudato quello conquistato al Vinitaly di Verona se si tiene conto delle difficoltà che ha caratterizzato la vendemmia di quest’anno. C’è stata una forte siccità che ha attanagliato il territorio per tutto il 2017, ma fortunatamente le piogge di settembre hanno ridato vigore agli acini e restituito le caratteristiche peculiari che fanno dei grappoli della Vigna del Lume un dispensatore di succo pregiato, assaporato in tutto il mondo e prodotto con amore e passione.
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