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Tempio di Portuno: il tesoro di Roma tra rovi, rifiuti e siringhe

Uno dei tesori più importanti della Roma antica chiuso al pubblico e abbandonato al degrado: rovi, erbacce e rifiuti di ogni tipo invadono il tempio

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Il tempio di Portuno, a Roma, abbandonato nel degrado

Il Tempio di Portuno non è visitabile ormai da qualche tempo: sul vecchio cartello affisso sul cancello invaso dai rovi c’è scritto che apre la prima e la terza domenica di ogni mese, ma solo su prenotazione. Nonostante sia stato oggetto di un importante intervento di restauro durato ben otto anni, lo splendido tempio di età repubblicana a pochi passi dal Teatro di Marcello appare oggi abbandonato e pieno di immondizia.

Tempio di Portuno, un tesoro di Roma

Scorrendo velocemente le recensioni dei turisti sul web si capiscono due cose: il Tempio di Portuno, uno dei pochissimi esempi di tempio romano perfettamente conservato sino a oggi, è davvero una delle meraviglie di Roma, ma è chiuso al pubblico e in apparente stato di abbandono. “Non pulito”, “purtroppo non visitabile”, “abbandonato a se stesso” sono soltanto alcuni dei commenti lasciati su Google dai visitatori del Foro Boario negli ultimi mesi.

Il tempio, dedicato al dio Portuno cantato da Marco Terenzio Varrone, si trova nell’attuale piazza della Bocca della Verità, a pochi metri dall’imponente Tempio di Ercole, il più antico edificio in marmo di Roma. In pieno centro storico, raggiungibile in pochi minuti a piedi dal Circo Massimo e dall’Altare della Patria, il Tempio di Portuno è tra gli edifici meglio conservati della sua epoca, ed è per questo considerato uno dei luoghi più importanti del patrimonio della Roma antica.

Dedicato al dio Portuno, il dio romano dei porti e delle porte (letteralmente deus portuum portarumque praeses, “il dio che presiede ai porti e alle porte”), il tempio fu trasformato nel Medioevo in chiesa cristiana, e di quell’epoca conserva ancora un affascinante ciclo di affreschi altomedievali raffiguranti le storie della Vergine Maria e di Santa Maria Egiziaca.

Perfettamente conservato nell’aspetto antico all’esterno, dominato dalle colonne di ordine ionico in travertino e tufo dell’Aniene, il tempio romano è stato oggetto di un lungo restauro portato avanti tra il 2006 e il 2014 dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, col sostegno della prestigiosa agenzia World Monuments Fund e di alcuni donatori privati.

Foro Boario: è allarme degrado

Il Tempio di Portuno risulta chiuso ormai da mesi: sul vecchio sito del Mibac c’è scritto che è temporaneamente chiuso a causa dell’emergenza Covid-19. Le piante infestanti hanno avuto tutto il tempo per prendere possesso della cancellata e della pavimentazione del monumento, arrivando a lambire le colonne in travertino del portico tetrastilo.

E poi c’è l’immondizia: lattine, bottiglie, pezzi di plastica e addirittura siringhe appena fuori la cancellata del tempio romano nel cuore della città italiana più amata dai viaggiatori stranieri.

“È davvero triste vedere un simile monumento in queste condizioni”, afferma un turista intervistato da ‘Il Messaggero’. Le recensioni sul web sono dello stesso tenore, e denunciano il grave stato di degrado urbano dello splendido tempio del I secolo a.C.: le aree verdi circostanti sono “non curate, sporchissime e maleodoranti”, scrive un turista su TripAdvisor, mentre tra le recensioni di Google c’è chi nota “un’apparente situazione di “oblio”, il che è deplorevole, in quanto si tratta di un monumento significativo”.

Dalla Soprintendenza spiegano che “il tempio di Portuno è aperto solo su prenotazione perché è oggetto di un progetto del PNRR con tutto il Foro Boario che sarà presentato al momento della sua realizzazione”. Quanto alle erbacce, la Soprintendenza assicura che lo sfalcio “sarà fatto nei prossimi giorni”. Resta che non esistono informazioni di sorta per i numerosi turisti che si trovano a passare per il Foro Boario: il tempio di Portuno, uno dei tesori più preziosi e affascinanti della Roma antica, appare oggi abbandonato e consegnato al degrado.