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Il Re di Aringhe nel Mar Ionio, l'avvistamento eccezionale

Nel Mar Ionio, sulle coste calabresi, è stato avvistato il Re di Aringhe: si tratta di un pesce iconico e misterioso che non appartiene a quelle acque

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Il Re di Aringhe

Nel Mar Ionio è stato avvistato il Re di Aringhe, un pesce iconico e misterioso: gli esperti sono al lavoro per capire come sia spuntato in acque generalmente non sue.

Avvistato il Re di Aringhe nel Mar Ionio: evento eccezionale

Al largo delle coste della Calabria si è registrato un rarissimo avvistamento di due esemplari di Regalecus glesne, pesce noto con il nome di Re di Aringhe: la presenza è stata documentata da un video realizzato da un pescatore esperto della zona, Nino Martino, che ha avuto la possibilità di osservare uno dei due pesci da molto vicino mentre nuotava in condizioni di mare calmo.

Il pescatore ha raccontato così l’evento straordinario: “È stato incredibile vedere quell’animale argenteo, lungo e sinuoso, muoversi proprio sotto la mia barca – si legge sul ‘Corriere della Sera’ – sembrava uscito da una leggenda”.

Francesco Tiralongo, ittiologo dell’Università degli Studi di Catania, ricercatore e studioso di ecosistemi marini, nonché coordinatore del progetto ‘AlienFish”, ha spiegato quanto sia eccezionale l’avvistamento del Re di Aringhe nel Mar Ionio:

“Ogni avvistamento di Regalecus glesne rappresenta una opportunità preziosa per approfondire la conoscenza di questi grandi pelagici profondi – le parole dell’ittiologo riportate dal ‘Corriere della Sera’ – Capire cosa li spinge verso la superficie potrebbe anche aiutarci a decifrare segnali ambientali più ampi, legati ai cambiamenti in atto nel Mediterraneo. È raro osservare viva questa specie mesopelagica, a causa del suo habitat profondo”.

Lo stesso Tiralongo ha poi dichiarato: “Le apparizioni in superficie di questa specie sono eventi eccezionali e ancora poco compresi. Alcuni studi suggeriscono che potrebbero essere legate a fattori ambientali come variazioni di temperatura, correnti oceaniche o disturbi sismici. Tuttavia, non esistono evidenze scientifiche definitive che colleghino direttamente questi avvistamenti a fenomeni come i terremoti”.

Un avvistamento fuori dal comune

L’ittiologo ha definito quello del Re di Aringhe nel Mar Ionio un “avvistamento fuori dal comune”, ribadendo l’eccezionalità dell’evento “non solo per la rarità della specie, ma anche per la doppia osservazione a brevissima distanza di tempo di ben due esemplari”. Secondo Tiralongo questo potrebbe “suggerire dinamiche non casuali”. L’esperto ha svelato che al momento si sta analizzando il video “per valutare lo stato degli individui e cercare eventuali correlazioni con fattori ambientali o comportamenti migratori”.

Tiralongo ha poi raccontato l’alone di mistero attorno alla specie in questione: “Il cosiddetto Re di Aringhe è avvolto da un’aura di mistero e ha ispirato leggende in molte culture. In Giappone, ad esempio, viene ritenuto presagio di eventi sismici, mentre nel folklore mediterraneo è spesso associato ai racconti di mostri marini. In realtà, la scienza lo descrive come una specie innocua, che si nutre prevalentemente di zooplancton, rappresentando un importante simbolo della biodiversità degli ambienti profondi”.

Il docente ha raccontato che la prima segnalazione ufficiale di Regalecus glesne nel Mar Mediterraneo risale al 1826 e che da allora sono stati documentati solo pochi casi. L’avvistamento di due esemplari sulle coste della Calabria offre la possibilità di una nuova osservazione che potrebbe contribuire significativamente alla comprensione della distribuzione e del comportamento di questa specie enigmatica.