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In Sicilia è scattato l'allarme uccelli

Il Wwf Sicilia Centrale ha lanciato un allarme sull'ecatombe di uccelli, in particolar modo giovani rondoni, che si sta verificando sull'isola

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Rondone

Il caldo torrido registrato in Sicilia (e non solo) in questi giorni ha fatto scattare l’allarme uccelli: a lanciarlo è stato il Wwf Sicilia Centrale, che ha acceso i riflettori sui tantissimi uccelli, in particolar modo giovani rondoni, che si stanno lanciando fuori dai loro nidi senza ancora essere in grado di volare, nel disperato e vano tentativo di sfuggire alle temperature roventi sui tetti delle case dove hanno nidificato.

L’allarme lanciato dal Wwf Sicilia Centrale

Già il 24 giugno 2021, sulla pagina ‘Facebook’ ufficiale di Wwf Caltanissetta, era stato lanciato un allarme sull’”emergenza caldo, emergenza rondoni e altri animali in difficoltà”.

Il 3 luglio, sulla stessa pagina veniva spiegato che, una volta caduti a terra e impossibilitati a spiccare il volo, questi uccelli “sono inesorabilmente destinati a una lenta, crudele morte certa“.

Il 9 luglio 2021, poi, è stato lanciato un nuovo allarme sull’”ecatombe di fauna selvatica” causato dal caldo torrido. In un video, Ennio Bonfanti, presidente di Wwf Sicilia Centrale, ha spiegato a questo proposito: “In questa caldissima e infuocata estate siciliana, il Wwf Sicilia Centrale e i suoi volontari si trovano in una grande emergenza. A causa di queste temperature elevatissime si è verificato un grosso problema per la fauna selvatica. Parliamo di centinaia e centinaia di rondoni che nidificano nelle nostre città, sotto i coppi, sui tetti o negli anfratti dei muri, che a causa di queste temperature veramente torride, pur di trovare refrigerio, si buttano fuori e cadono per strada perché non sono ancora maturi e in grado di volare.

Ennio Bonfanti, presidente di Wwf Sicilia Centrale, ha poi aggiunto nel video: “In questi giorni i nostri volontari stanno recuperando dalle strade delle nsotre città, nelle province di Enna e Caltanissetta, centinaia e centinaia di rondoni. Non ce la facciamo più. Per noi è un’emergenza difficile da fronteggiare perché i centri di recupero fauna selvatica in Sicilia sono molto lontani, uno è in provincia di Palermo e l’altro in provincia di Agrigento, e sono saturi. Oggi come non mai abbiamo bisogno del vostro aiuto. C’è tutta un’estate davanti e abbiamo paura che ciò possa procurare ulteriori animali da salvare”.