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Sgarbi "smonta" il tesoro di San Casciano dei Bagni

Vittorio Sgarbi ha "smontato" il tesoro di San Casciano dei Bagni: il sottosegretario alla Cultura ha ribadito il primato dei bronzi di Riace

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Sgarbi e San Casciano

Il 2022 passerà alla storia come l’anno in cui è avvenuta una delle più grandi scoperte nel mondo dell’archeologia: le statue di San Casciano dei Bagni che in molti hanno già paragonato ai bronzi di Riace.

Una scoperta dal valore inestimabile sulla quale, però, Vittorio Sgarbi ha voluto fare chiarezza, rimarcando la grande differenza con i bronzi di Riace, a detta sua molto più importanti sia da un punto di vista storico che artistico.

Vittorio Sgarbi “smonta” i bronzi di San Casciano

“Le statue di San Casciano sono di qualità media. I bronzi di Riace sono tra le opere più alte espresse dalla civiltà antica, mentre quelli di San Casciano sono di produzione e di qualità media e di interesse culturale. Stabiliscono un nesso tra gli etruschi e i romani”.

A chi paragona le statue e le due scoperte, Vittorio Sgarbi risponde in maniera perentoria: “Non faccio fatica a dire che non c’è possibilità di paragonare le due scoperte – ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura – il primato dei bronzi di Riace è nella loro stessa natura estetica”.

La scoperta dei bronzi di San Casciano rappresenta uno dei ritrovamenti di bronzi più significativi nella storia del Mar Mediterraneo antico. A pochi giorni dallo straordinario ritrovamento, è già partita la corsa su dove verranno restaurate le statue,

Il sindaco di Firenze Dario Nardella si è fatto avanti proponendo l’Opificio che vanta una straordinaria tradizione a livello nazionale e internazionale. Vittorio Sgarbi, però, ha tirato il freno, rispondendo alla proposta del primo cittadino del Capoluogo della Toscana.

“Quello del sindaco Nardella credo sia un auspicio – ha spiegato Sgarbi, eletto sottosegretario alla Cultura – ci sarà un momento in cui le statue dovranno essere spostate per un lavoro più approfondito”. A tal proposito, Sgarbi ha fatto sapere che le statue potrebbero anche andare a Roma all’Istituto Centrale per il Restauro oppure all’Opificio delle Pietre Dure.

In ogni caso sarà il Ministero a decidere dove verranno restaurate le statue scoperta a San Casciano. L’Icr di Roma continuerà il lavoro che ha iniziato insieme a tutti i suoi studiosi, aprendo probabilmente le porte anche ad altre collaborazioni.

Bronzi di San Casciano: studio, restauro e museo

In molti, inoltre, si chiedono quando sarà possibile vedere le statue trovate a San Casciano. Le tempistiche al momento sono difficili da pronosticare. Si punta ad allestire un museo nella località della Toscana: la location indicata è quella del palazzo cinquecentesco e la pratica di acquisto da parte del Ministero della Salute è già partita.

Il ritrovamento delle statue rappresenta una grande e straordinaria occasione di studio. Per questo motivo, prima di poterle consegnare al pubblico e a tutti gli appassionati di archeologia che fremono alla voglia di ammirarle dal vivo, è importante studiarle a fondo in modo tale da poter fornire tutte le informazioni possibili al riguardo.

Sulla scoperta di San Casciano sono al lavoro già più di sessanta esperti provenienti da tutto il mondo. Le statue, nel corso dei secoli, sono state protette dai fanghi e dalle calde acque termali della località della Toscana e giacevano intatte sul fondo della vasca.