Sgarbi sottosegretario alla Cultura: il "caso" Pietà Rondanini
Le recenti affermazioni del nuovo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi fanno discutere: lo scontro sull’allestimento della Pietà Rondanini
Durante la prima intervista concessa in veste di sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi ha affermato che il suo primo atto in veste istituzionale sarà quello di “restituire dignità alla Pietà Rondanini”. L’opera di Michelangelo, attualmente collocata nelle sale dell’antico Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco, è diventata così oggetto di uno scontro tra il nuovo sottosegretario e le istituzioni milanesi, a partire dal Sindaco di Milano Beppe Sala, che ha affidato la risposta ai social.
La Pietà Rondanini “va bene lì dove è”
La risposta di Beppe Sala alle affermazioni di Vittorio Sgarbi è giunta sui social, in una storia pubblicata su Instagram: “Va bene lì dove è”, si legge nel post, dominato dall’immagine dell’opera di Michelangelo nell’allestimento attuale. Nel corso della prima intervista concessa dopo la nomina a sottosegretario, Sgarbi ha infatti chiamato in causa proprio dei “problemi di allestimento” del capolavoro michelangiolesco.
Il critico d’arte, recentemente al centro di un’accesa polemica in quel di Rovereto, ha dichiarato che il suo primo atto sarà quello di “restituire dignità alla Pietà Rondanini di Michelangelo”, che secondo Sgarbi sconta una “volgarissima mancanza di rispetto”.
Dal 2015 la Pietà Rondanini si trova all’interno dell’antico Ospedale Spagnolo nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco, in un suggestivo allestimento curato dall’architetto Michele De Lucchi che include il ritratto bronzeo desunto dalla maschera mortuaria di Michelangelo Buonarroti e una medaglia di Leone Leoni raffigurante anch’essa il grande artista autore delle Pietà.
“L’hanno tolta dall’allestimento storico e l’hanno messa in una stanza anonima”, ha dichiarato Sgarbi al ‘Corriere’, pralando apertamente di “mancanza di rispetto” per l’opera di Michelangelo. Il nuovo sottosegretario alla Cultura auspica quindi il ritorno del gruppo scultoreo alla precedente collocazione, la nicchia della sala degli Scarlioni che ha ospitato la Pietà dagli anni Cinquanta fino al 2015.
La collocazione “storica” della Pietà Rondanini
La Pietà Rondanini giunse a Milano nel 1952. Dopo essere stata conservata per qualche mese nella Cappella Ducale del Castello Sforzesco, fu oggetto di un allestimento dedicato nella sala degli Scarlioni a partire dal 1956. In quell’occasione, lo studio BBPR, che stava lavorando all’impianto museale del Castello, decise di demolire le volte della sala sottostante, realizzate nel XV secolo, per collocare l’ultima Pietà di Michelangelo – posizionata sull’ara del I secolo d.C. con cui era giunta da Roma – in una nicchia in pietra serena posta alla fine di una scalinata.
Anche l’allestimento “storico” ha negli anni ricevuto diverse critiche, tanto che nel 1999 il Comune di Milano bandì un concorso d’idee proprio per individuare una nuova proposta capace di valorizzare il capolavoro di Michelangelo, autore di un altro tra gli incompiuti più potenti della storia dell’arte.
Fu Stefano Boeri, allora assessore alla Cultura del Comune di Milano, ad avviare nel 2012 un dibattito programmatico sull’allestimento della Pietà Rondanini insieme ai responsabili del Museo del Castello, che scelsero di collocarla nell’Antico Ospedale Spagnolo sia per renderla più facilmente accessibile dal pubblico, sia “per il legame simbolico tra la Pietà e il luogo dove ai tempi di Michelangelo erano portati i soldati malati di peste, vicini alla morte”.
Le risposte alle critiche di Sgarbi
La risposta alle critiche del neo sottosegretario è arrivata proprio da Boeri, che in un’intervista difende le scelte del 2012: “Il museo della Pietà Rondanini al Castello Sforzesco ha permesso di dare finalmente spazio e visibilità ad un’opera straordinaria, mai conclusa, di cui solo oggi si può cominciare a cogliere il mistero”, spiega al ‘Corriere’.
La collocazione attuale della Pietà Rondanini, secondo l’architetto ed ex assessore alla Cultura, permette “una pluralità di punti di vista e percezioni che a mio parere restituisce la complessità di quest’opera enigmatica e potente, unica nell’arte del suo tempo”.
La risposta del Sindaco di Milano, Beppe Sala, è invece affidata ai social: la Pietà “va bene lì dove è”, scrive Sala, “e dal punto di vista culturale forse il nuovo governo dovrebbe darsi altre priorità”, si legge nel post.
Lo stesso Sindaco aveva parlato del gruppo scultoreo soltanto pochi giorni fa su Facebook, in occasione della suggestiva mostra che vede allestite le tre Pietà di Michelangelo a Palazzo Reale: “Lascia senza parole vedere le tre Pietà di Michelangelo insieme, l’una accanto all’altra, nella stessa sala”, aveva scritto il Sindaco, elogiando la collaborazione tra istituzioni “nel nome della cultura e dell’arte”.
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