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Svelati i primi misteri su San Casciano: tra fulmini e imperatori

Fulmini, offerte generose e una scuola di medicina: in un volume le prime scoperte sui misteri dell’antico Santuario di San Casciano dei Bagni

San Casciano dei Bagni, le prime ipotesi sul santuario tra fulmini e imperatori

Ad appena sei mesi dalla conclusione degli scavi, gli archeologi che hanno scoperto il tesoro di San Casciano dei Bagni sono pronti a fornire le prime ipotesi sul misterioso contesto del Bagno Grande, complesso sacro frequentato da famiglie etrusche e romane che è stato oggetto di una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi anni.

Nel libro appena uscito, “Il Santuario Ritrovato 2, Dentro La Vasca Sacra”, gli esperti forniscono una prima ricostruzione dell’evento che portò gli antichi a seppellire le preziose statue in bronzo all’interno delle vasche sacre e tracciano le prime ipotesi su alcuni dei segreti più affascinanti del Santuario.

Sembra che le offerte in monete fossero estremamente ricche, e forse c’era una scuola di medicina nei pressi del grande complesso votivo. Intorno alle vasche, probabilmente riservate alle famiglie più facoltose, doveva esserci un grande complesso termale aperto a tutti.

Dentro la Vasca Sacra: le prime ipotesi sul Santuario

La scoperta dell’imponente santuario di Apollo nell’area del Bagno Grande è stata soltanto l’inizio: nel corso degli scavi successivi, gli archeologi hanno rinvenuto tra i fanghi di San Casciano dei Bagni reperti di inestimabile valore – secondo il Direttore Generale dei Musei Massimo Osanna, “la scoperta più importante dai Bronzi di Riace”.

Gli studiosi che hanno scoperto le tracce del grande santuario, che univa le vite e le speranze di famiglie etrusche e romane, hanno deciso di condividere le proprie ricerche “in tempo reale”: a pochi mesi dalla pubblicazione del primo resoconto, è già pronto il secondo volume sul Santuario ritrovato.

“C’era necessità di dare conto delle scoperte del 2022, ma anche di quelle dell’anno precedente”, spiega al ‘Corriere’ Emanuele Mariotti, autore della pubblicazione insieme a Jacopo Tabolli e Ada Savi.

In questo nuovo libro, a cui hanno lavorato oltre 60 esperti specializzati in diversi settori, si trovano le prime ipotesi degli studiosi sul misterioso contesto del santuario di San Casciano. I tre giovani archeologi autori della scoperta offrono così al pubblico i primi indizi sulla vita nel Bagno Grande, cercando di ricostruire costumi e avvenimenti che possano fare luce sui misteri dell’imponente santuario abbandonato tra la fine del IV e gli inizi del V secolo d.C..

Nuova luce sui segreti del Bagno Grande

Decifrando le iscrizioni etrusche e romane presenti sui 24 bronzi votivi restituiti dal fango del Bagno Grande emerge come la grande protagonista del culto fosse l’acqua, con le sue proprietà benefiche e curative.

Tra i ritrovamenti più eccezionali, c’è quello di uno strumento chirurgico rinvenuto a poca distanza da due rappresentazioni molto dettagliate degli organi umani: secondo gli studiosi, è possibile che nei pressi del Santuario si trovasse una sorta di clinica, se non addirittura una vera e propria scuola di medicina.

Tutto intorno alle vasche oggetto dello scavo, inoltre, sono state rinvenute le tracce di un grande complesso termale pubblico, forse l’unica parte del santuario aperta a tutti. Dallo studio delle migliaia di monete rinvenute nel fango delle vasche centrali, emerge infatti la straordinaria ricchezza delle offerte: le monete, in buona parte fresche di conio, appaiono come donazioni estremamente generose, alla portata solo dei cittadini più facoltosi. Famiglie nobili, senatori, forse addirittura imperatori si rivolgevano alle acque sacre del Santuario.

Il tesoro di San Casciano in mostra al Quirinale

Nel volume appena pubblicato si indaga anche per la prima volta sulle possibili cause che potrebbero aver portato gli antichi a seppellire le statue nelle acque calde della Vasca Sacra, consentendone il ritrovamento secoli dopo.

L’evento, ipotizzano gli studiosi, deve essere avvenuto nei primi trent’anni del I secolo d.C.: si trattò forse di un fulmine caduto vicino alla sorgente delle acque sacre, interpretato dai sacerdoti come un segno degli dei.

La pubblicazione del volume arriva a poche settimane dall’inaugurazione della grande mostra dedicata agli straordinari rinvenimenti del Bagno Grande, attesa per il 22 giugno. I bronzi votivi e gli altri reperti saranno esposti fino al 22 ottobre 2023 nelle sale del Quirinale, per la prima volta restituiti alla meraviglia del pubblico dopo secoli di placido oblio nei fanghi di San Casciano.

Poi, i bronzi torneranno nella località senese, per essere esposti in un museo a loro dedicato: il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, si legge su Ansa, firmerà a giorni l’atto di acquisto del palazzo che ospiterà i tesori del Bagno Grande.