A Roma crolla Goal, la scultura fatta per i Mondiali di Italia 90
A Roma è crollata Goal, la scultura realizzata da Mario Ceroli in occasione dei mitici Mondiali di Italia 90: dal 2001 si trovava al Flaminio
A Roma è crollata Goal, l’installazione a forma di cubo realizzata in occasione dei Mondiali di Italia 90: si trovava al Flaminio dove era stata trasferita nel 2001.
A Roma è crollata Goal, la scultura dei Mondiali di Italia 90
L’opera Goal, realizzata in legno di pino di Russia con saldature in acciaio zincato color rosso, era alta 16 metri e pesava 35 tonnellate: si trovava accanto al Palazzetto dello Sport di Nervi, non lontano dallo stadio Flaminio, ma era già interdetta da tempo.
L’autore dell’installazione è Mario Ceroli: realizzò l’opera in occasione dei mitici Mondiali di Italia 90, quando venne esposta al Palazzo dello Sport dell’Eur. Finita la manifestazione sportiva che vide gli azzurri del Ct Azeglio Vicini conquistare il terzo posto, Goal venne poi spostata al Flaminio dove ha combattuto contro l’abbandono fino ai giorni nostri, quando è crollata.
Come riferito dal ‘Corriere della Sera’, dopo il crollo sono giunti sul posto sia i Vigili del fuoco che la Polizia locale del gruppo Parioli: chiusa la circolazione sulla pista ciclabile di viale Tiziano nel tratto interessato del transennamento.
Collocata inizialmente nel quartiere dell’Eur, Goal era diventata anche la protagonista di un francobollo da 450 lire uscito ai tempi dei Mondiali. In seguito l’opera venne donata al Comune di Roma e nel 2001 esposta in Piazza Apollodoro lungo viale Tiziano, proprio nei pressi del Palazzetto dello Sport che porta la firma di Pier Luigi Nervi.
La storia dell’opera di Mario Ceroli
Con una nota ufficiale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha ripercorso la storia dell’installazione, affrontando anche il tema della sua conservazione: “Ha sempre comportato problemi di conservazione, considerata la deperibilità del materiale esposto agli agenti atmosferici. Un primo intervento di manutenzione si è reso necessario nel 2003, con una nuova verniciatura e la sostituzione degli elementi metallici e nel 2010 si comincia a constatare il progressivo degrado dell’opera.
All’inizio del 2011, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali realizza un intervento sulla scultura con la messa in opera di tiranti metallici e di rinforzi per i punti d’appoggio a terra, in modo da garantirne la tenuta e contrastarne il deterioramento. Un’operazione necessaria, ma non sufficiente, poiché nel tempo l’imponente struttura continua a subire l’azione degli agenti atmosferici e ad alterarsi, rendendo necessaria l’interdizione dell’area. Nello stesso anno si propone di smontare l’opera e di sostituirla con una di dimensioni inferiori. La Commissione Storia e Arte acconsente alla proposta e si procede con il maestro Ceroli per individuare una soluzione condivisa”.
Nella nota della Sovrintendenza, viene raccontato anche che “i contatti con Ceroli riprendono nel 2020, quando la Sovrintendenza decide di allestire una recinzione più solida in grigliato keller a protezione della pubblica incolumità. Si propone nuovamente di sostituire la scultura con una di dimensioni ridotte, in metallo o in legno con una struttura più resistente. Viene prevista la spesa per lo smontaggio e la realizzazione della nuova opera, con una previsione di circa 150-200 mila euro. Nel 2022 si propone di spostarla altrove (ponte della Musica o piazza Apollodoro) a seguito della volontà espressa dal Municipio II di destinare l’area per ampliare il playground”.
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