Legambiente, le regioni italiane più colpite da eventi estremi
Quali sono state le regioni e le città italiane più colpite dagli eventi meteo estremi dal 2010 al 2023 secondo i dati forniti da Legambiente
Durante il V Forum Acqua organizzato da Legambiente in collaborazione con Utilitalia, è stato fatto il punto della situazione sulla risorsa idrica in Italia, affrontando anche il tema della crisi climatica con le conseguenze della fragilità del territorio.
All’evento sono stati presentati i dati relativi al numero di eventi meteo estremi che si sono verificati negli ultimi 13 anni, molti dei quali hanno riguardato la risorsa idrica italiana. Dal confronto sono emersi anche suggerimenti sul percorso da intraprendere nei prossimi anni per la gestione dell’acqua.
Eventi meteo estremi in Italia: le regioni e le città più colpite
In base ai dati presentati da Legambiente nel corso del V Forum Acqua dal titolo “La transizione ecologica dell’acqua” andato in scena a Roma, in Italia si sono verificati 1.855 eventi meteorologici estremi dal 2010 al 31 agosto del 2023: di questi ben il 67% ha visto protagonista la risorsa idrica del nostro Paese, con 667 allagamenti, 163 esondazioni fluviali, 133 danni alle infrastrutture causati da piogge intense, 120 danni da grandinate, 85 frane da piogge intense e 83 danni da siccità prolungata.
In assoluto sono state due le regioni italiane più colpite dagli eventi meteo estremi negli ultimi 13 anni: la Sicilia e la Lombardia, entrambe con 146 casi. Al terzo posto troviamo l’Emilia Romagna a quota 120 eventi. Roma, eletta una delle destinazioni preferite dai turisti stranieri per le vacanze in Italia, guida la classifica delle città con più eventi estremi dal 2010 al 2023 toccando quota 65 casi, davanti a Milano con 32 e ad Agrigento e Bari a quota 24.
Nella graduatoria delle città italiane dove si sono verificati più eventi estremi nel periodo di riferimento che va dal 2010 al 31 agosto 2023, al quarto posto troviamo Genova con 20 casi, seguita da Palermo e Napoli con 17. Gli eventi estremi che hanno colpito Ancona sono stati 14, 3 in più di Bologna, una delle località premiate con gli Oscar del Turismo Digitale. A quota 10 eventi estremi ci sono, infine, Modena e Torino.
L’allarme lanciato da Legambiente
Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha parlato così della situazione degli eventi meteo estremi in Italia, lanciando l’allarme sulla questione relativa alle risorse idriche:
“Quanto sta accadendo in Italia e anche nel resto del mondo, in termini di crisi climatica, deve farci riflettere – si legge su Repubblica – bisogna cambiare approccio di gestione dell’acqua, passando da una gestione lineare a una circolare. Serve un approccio sempre più integrato che, oltre alla maggiore efficienza delle infrastrutture idriche e della gestione degli usi idropotabili, intervenga sui diversi utilizzi della risorsa e sulla razionalizzazione dell’intero ciclo di vita dell’acqua”.
Legambiente, sul tema delle risorse idriche, ha declinato tre concetti chiave che servono per definire delle politiche “lungimiranti”. I concetti si traducono essenzialmente in tre grandi macro-interventi: il primo riguarda la definizione di una cabina di regia e una governance unica e integrata dell’acqua, così da superare gli stalli burocratici e tecnici che impediscono a interventi e a progettazioni virtuose di procedere.
Il secondo concetto riguarda la continua conoscenza e l’aggiornamento dei dati disponibili sulla risorsa, che mettano al centro la disponibilità e gli usi dell’acqua attraverso bilanci idrici affidabili e condivisi. Il terzo concetto, invece, prevede una progettazione integrata e di qualità per poter pianificare gli usi della risorsa e del territorio.
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