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In Piemonte scatta l'allarme per la Febbre del Nilo

A Poirino, comune piemontese in provincia di Torino, è stato riscontrato un caso di Febbre del Nilo, patologia trasmessa da zanzare e uccelli

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Zanzara

Scatta l’allarme per la Febbre del Nilo in Piemonte. L’ultimo caso risale a pochi giorni fa: è stato riscontrato in un volatile a Poirino, nel Torinese. A segnalarlo è stato il Servizio epidemiologico regionale (Seremi): a stretto giro di posta la struttura di coordinamento per le attività trasfusionali ha fatto scattare i test sulle donazioni di sangue.

La Febbre del Nilo è una patologia che già in passato aveva causato diverse vittime in Italia, in particolar modo nell’area Nord Est del Paese. Ora sembra essere tornata in circolazione sul territorio nazionale, a cominciare dal Piemonte. Questo virus è giunto in Europa in diversi ceppi. Si tratta di una particolare epidemia che viene diffusa dalle zanzare e da uccelli selvatici.

L’uomo, se viene colpito, manifesta sintomi febbrili o neurologici che in alcuni casi possono avere anche delle conseguenze gravi e potenzialmente letali nei soggetti più vulnerabili. Circa due anni fa, nell’estate del 2018, l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, aveva appurato la circolazione della Febbre del Nilo in quasi tutte le province delle regioni di appartenenza.

La Febbre del Nilo si manifesta da diversi anni in Italia. Nel periodo di tempo che va dal 2008 al 2014, per esempio, sono stati riscontrati 130 causi in 7 diverse regioni italiane. L’infezione non porta sintomi in otto casi su dieci: la sua manifestazione più grave è la meningo-encefalite, fenomeno al momento molto rari. Il vettore principale dell’infezione è la zanzara che a sua volta viene contagiata dagli uccelli selvatici, animali che costituiscono il vero serbatoio del virus.

L’ultimo episodio, però, risale a pochi giorni fa e riguarda un volatile di Poirino, comune di quasi 10.500 abitanti della città metropolitana di Torino che ha da poco ricevuto il premio Covenant of Mayors 2020 dall’Europa per aver ridotto di un terzo, dal 1990 a oggi, le emissioni di anidride carbonica. Il Servizio epidemiologico regionale, in seguito alle tante segnalazioni ricevute, ha fatto scattare l’allarme in tutta la provincia.

Il Coordinamento per le Attività Trasfusionali della Regione Piemonte, inoltre, ha introdotto test NAT per il West Nile Virus: questo test serve a verificare l’idoneità delle donazioni di sangue ed emocomponenti.

Il modo migliore per proteggersi dalla Febbre del Nilo è quello di evitare le punture di zanzare, cosa che permette di evitare anche altre infezioni trasmesse dagli insetti. Consigliato, dunque, dotare le abitazioni e le residenze estive di zanzariere e di bonificare ambianti in grado di favorire la riproduzione delle zanzare come i ristagni di acqua.

Il caso di Febbre del Nilo in Piemonte arriva in un momento in cui è scattato l’allarme zanzare in tutta Italia. Altre regioni, invece, devono fare i conti con insetti diversi, come la Sardegna, alle prese con l’emergenza cavallette.