Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Pappagalli a Roma e psittacosi: Ilaria Capua lancia l'allarme

Roma è invasa dai pappagalli, che regalano uno spettacolo affascinante per bambini e adulti: Ilaria Capua, però, ha lanciato l'allarme psittacosi

Pubblicato:

Stefano D'Alessio

Stefano D'Alessio

Giornalista

Giornalista pubblicista, caporedattore di InItalia. Esperto di sport e spettacolo, scrive anche di attualità, politica e cronaca (locale e nazionale).

Pappagalli a Roma

Ormai da qualche anno, in molte zone di Roma, è impossibile camminare senza ascoltare e vedere tantissimi pappagalli sugli alberi e in volo. Questi particolarissimi uccelli hanno catturato l’attenzione anche della virologa Ilaria Capua, che a loro e alla psittacosi, ha dedicato un articolo sul ‘Corriere della Sera’.

Perché ci sono tanti pappagalli a Roma

All’inizio del suo articolo, Ilaria Capua ha fotografato così l’attuale situazione pappagalli a Roma: “Credo che i bambini romani del 2024 siano convinti che i parrocchetti siano degli animali autoctoni“. La virologa ha anche citato due zone in cui, in modo particolare, è possibile ammirare i pappagalli a Roma: il Lungotevere e Villa Borghese.

Ilaria Capua ha poi spiegato perché oggi ci sono così tanti pappagalli a Roma: “I parrocchetti che si vedono a Roma sono di due specie: una sudamericana e una asiatica. (…) Sono stati liberati dalle gabbie o qualcuno è fuggito – chissà – approfittando della distrazione durante il cambio igienico della loro prigione. Questi uccelli, adattati a climi tropicali, negli ultimi anni hanno trovato un clima ideale per riprodursi e così i loro numeri stanno aumentando a dismisura“.

L’allarme su pappagalli e psittacosi lanciato da Ilaria Capua

La virologa è poi entrata nel vivo della questione, introducendo così l’argomento psittacosi: “In questi ultimi giorni si è sentito parlare di psittacosi, una malattia infettiva degli uccelli che può infettare anche l’uomo. L’Oms ha dato l’allarme per il riscontro di un numero di casi di malattia (in Europa) al di sopra della norma”.

Ilaria Capua ha spiegato che pappagalli e parrocchetti sono “in grado di essere serbatoio di psittacosi (o clamidiosi)”, aggiungendo anche che nei pappagalli e affini, la psittacosi è “in grado di raggiungere delle concentrazioni batteriche altissime nelle deiezioni che sono molto infettanti per l’uomo“.

Nella chiosa finale del suo articolo, Ilaria Capua ha affermato che “se non verranno gestite queste popolazioni di animali, che non dovrebbero essere in Italia, rischiamo di impestarci di una malattia che è molto più che fastidiosa“.

Ma quali sono i sintomi e le conseguenze della psittacosi? Ilaria Capua ha spiegato che può provocare una “febbre molto alta e persistente” e anche “polmoniti atipiche, che necessitano di trattamento antibiotico”.

Pappagalli a Roma: l’altro allarme dell’etologo Alleva

Sempre sul ‘Corriere della Sera’, già nel 2021, Enrico Alleva, etologo e accademico dei Lincei, aveva lanciato un allarme sui pappagalli a Roma, spiegando che “i parrocchetti monaco e quelli dal collare, ovvero quelli che vivono a Roma, sono tecnicamente delle ‘specie aliene” e che “la loro presenza implica una sorta di ‘inquinamento ambientale‘”.

Enrico Alleva aveva aggiunto: “L’arrivo, non spontaneo ma determinato dall’uomo di specie appartenenti alla fauna di un luogo causa un certo squilibrio ambientale, andando a toccare un ecosistema che si è creato nei millenni e che ha regole precise”.

L’etologo aveva anche lanciato un messaggio alla popolazione: “Non bisogna dare loro da mangiare, come non bisogna farlo con gli altri animali selvatici”, come, per esempio, i cinghiali (altri animali che, già da diversi anni, hanno “invaso” la città di Roma, e non solo).