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Pane troppo caro in Italia: i veri motivi dell'aumento dei prezzi

È allarme per l'aumento vertiginoso dei prezzi del pane, ma il rincaro energetico non è (l'unico) vero motivo che ha portato a questa emergenza

Rincaro pane

Il pane è uno degli alimenti fondamentali della nostra dieta, un bene primario da sempre presente sulle nostre tavole. Ma gli ultimi mesi hanno visto un incredibile aumento nei costi di produzione dei prodotti panificati, che naturalmente si è riversato sul prezzo finale a carico dei consumatori. Ci è stato detto che il problema era dovuto non solo al rincaro energetico, che ha portato le bollette dell’elettricità a livelli mai visti, ma anche alla carenza di grano. Quali sono i veri motivi dietro l’incremento del costo del pane?

Costo del pane: il rincaro energetico

Il 2022 è stato caratterizzato da un aumento vertiginoso del costo del gasolio, dovuto a vari fattori (tra cui l’emergenza Covid e, principalmente, il conflitto tra Ucraina e Russia). Questo ha portato non solo all’inevitabile incremento nei prezzi del carburante, ma anche a quello dell’energia elettrica: in gran parte, nel nostro Paese, viene infatti prodotta proprio grazie al gas. Le bollette degli italiani hanno risentito in maniera incredibile di questo fenomeno, con tariffe per l’elettricità che non avevamo mai visto.

Ovviamente, tutto ciò si riflette anche sulla filiera produttiva: nel caso del pane, i costi per la cottura (mediante forni elettrici) sono aumentati a dismisura e si riflettono nell’incremento del prezzo per il consumatore finale. Fare la spesa, negli ultimi mesi, è diventato un problema per tantissimi italiani, con rincari su prodotti basilari come, per l’appunto, il pane o il latte. Eppure, l’incremento della tariffa elettrica (assolutamente concreto, tanto che i panificatori di Napoli riunitisi per manifestare in Piazza del Plebiscito hanno parlato di costi quintuplicati) non è l’unico fattore che si cela dietro questo fenomeno.

Pane troppo caro: il problema dei fertilizzanti

Un altro problema che ha fatto lievitare i costi del pane riguarda la materia prima: no, il grano e la farina non scarseggiano a tal punto da influire notevolmente sulla produzione dei panificati, come in un primo momento avevamo creduto. Ma il loro prezzo è aumentato a dismisura, e c’entra ancora una volta il gas naturale. Questo è infatti l’ingrediente principale per ottenere ammoniaca e acido solforico, due degli elementi con cui si realizza il fertilizzante (che, nel processo produttivo, richiede ancora gas).

Insomma, è incrementato il costo per produrre il concime chimico utilizzato nella gran parte dell’agricoltura mondiale del grano, cosa che si rispecchia nel prezzo finale della materia prima. E ciò porta alla luce un’altra questione: ancora per lungo tempo non potremo fare a meno dell’energia fossile, nonostante le pressioni degli ultimi anni. Qualsiasi altra alternativa considerata più ecologica non ci aiuterebbe (almeno per il momento) a far fronte al problema dei fertilizzanti.

Infine, c’è da tenere in considerazione il modo in cui i cambiamenti climatici hanno impattato sull’agricoltura. Nei mesi scorsi l’Italia ha vissuto un periodo terribile di siccità, che ha influito sulle coltivazioni. Il problema può essere arginato sia acquistando materie prime all’estero, sia dedicando tempo ed energia alla produzione di ogm che richiedano una minore quantità d’acqua o che abbiano una resa maggiore. Ma da quest’ultimo punto di vista siamo ancora molto lontani.