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Caro bollette: luminarie di Natale "a tempo" a Bergamo

Il caro bollette non risparmia neanche il Natale: diversi i comuni italiani costretti a spegnere le luminarie in città, pochi quelli in controtendenza

Il caro bollette colpisce le luminarie di Natale

Il caro bollette non preoccupa soltanto imprese e famiglie: anche i comuni devono fare i conti con i rincari di gas ed elettricità, e il primo a farne le spese sarà il Natale. Nel bergamasco, per esempio, i comuni della bassa Val Seriana si stanno organizzando per risparmiare sulle bollette, a partire dalle luminarie che illuminano strade e piazze durante le festività.

Caro bollette, Natale al risparmio in tutta Italia

Tra i primi comuni italiani a prendere contromisure per fronteggiare i pesanti rincari di gas e luce ci sono quelli della bassa Val Seriana, che dalle spalle della città di Bergamo si estende fino ai piedi delle Alpi Orobie.

A Ranica, per esempio, le luminarie degli alberi di Natale verranno spente alle 22, e ci saranno riduzioni anche ad Albino e a Nembro: “Terremo giusto due alberi davanti alla chiesa e in piazza, che si spegneranno alle 22”, spiega il sindaco di Ranica Mariagrazia Vergani al ‘Corriere’. E aggiunge: “Se anche i commercianti si offrissero di pagare li inviterei a riflettere sul momento”.

Non si tratta soltanto di risparmiare: la scelta di limitare le luminarie è anche un fatto etico, come sottolinea il sindaco di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi. Qui si è scelto di restare al buio “per un fatto etico”, ma non si esclude alcuna possibilità: “Se i commercianti vogliono pagarsi le luminarie, facciano pure”, conclude il sindaco.

Anche il Comune di Garda, in provincia di Verona, ha deciso di restare senza luminarie di Natale per inviare un messaggio di responsabilità ai cittadini, oltre che per risparmiare sulle bollette sempre più alte, mentre a Verrucchio, in provincia di Rimini, il Comune ha dichiarato di rinunciare all’illuminazione natalizia “come gesto concreto, ma anche simbolico di risparmio energetico”.

Sono tanti i comuni italiani che quest’anno hanno scelto di tagliare, completamente o in parte, i costi per le luminarie: da Avellino a Savona, da Pordenone a Ferrara, l’Italia sarà un po’ meno illuminata. Ma c’è chi resiste: a Trieste sono stati annunciati 50 giorni di luci per Natale, e anche a Cesenatico il Natale sarà illuminato come sempre.

Bergamo, città illuminata “a tempo”

Bergamo è uno dei comuni che ha deciso di non rinunciare a un Natale illuminato: quest’anno, grazie al sostegno di alcuni sponsor privati, l’investimento per gli addobbi natalizi sarà addirittura superiore a quello del 2021, passando da 200mila a 240 mila euro.

Qui il Natale sarà il primo evento non ufficiale per Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2022. Come spiega Nicola Viscardi, direttore del Distretto urbano del commercio: “Il suo slogan sarà “Città illuminate”, che ha un significato filosofico e di prospettiva ma anche tecnico, viste le prospettive di crescita del turismo”.

“Abbiamo deciso che in un momento così difficile anche queste cose sono necessarie”, continua Viscardi, “il Natale arriva una volta l’anno, con quello che abbiamo vissuto c’è più voglia di cose belle. Ne abbiamo ragionato anche con i fornitori, c’è chi rinuncia ma tanti collaborano”.

La situazione economica è drammatica per tutti, ma qui si decide di andare controtendenza: non sono più i tempi delle case di Babbo Natale illuminate a giorno da 5mila led, ma il Natale arriva una volta l’anno, e per Viscardi significa anche “ regalare una carezza ai cittadini di Bergamo”.

Ovviamente, risparmiare è necessario: il Comune ha quindi investito su luci a basso consumo e su un timer che spegnerà l’illuminazione a notte fonda. Un modo per risparmiare senza dover privare la città del calore, e delle luci, del Natale.