Orso M49, primo attacco dopo la fuga: è in Val di Fiemme
L'orso M49, fuggito per la seconda volta dal recinto del Casteller in Trentino a fine luglio, avrebbe sbranato due pecore e due capre in Val di Fiemme
L’orso M49, conosciuto anche col nome Papillon, torna a far parlare di sé. Dopo la sua fuga dal recinto del Casteller a fine luglio, l’orso più ricercato d’Italia, su cui pende sia l’ordine di cattura che di abbattimento (nell’eventualità in cui divenisse pericoloso per l’uomo) da parte della Provincia Autonoma di Trento, avrebbe sbranato due pecore e due capre a Malga Agnelezza, in Val di Fiemme, nella zona di Passo Manghen.
Che sia stato proprio l’orso M49 a sbranare i quattro animali non è ancora certo, anche perché proprio in quell’area, poche settimane fa, erano stati avvistati dei lupi. Secondo l’Ufficio Grandi Carnivori, che pure non esclude alcuna ipotesi, a compiere il raid sarebbe stato però proprio il plantigrado fuggito dal recinto del Casteller. Considerata la sua presenza nella stessa zona dell’episodio, sono stati anche attivati ulteriori siti di cattura dell’esemplare, anche se l’operazione è resa complicata dai continui spostamenti dell’animale.
Ad annunciare la (seconda) fuga dal recinto del Casteller di M49 era stato, nella mattinata di lunedì 27 luglio, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. In occasione della sua prima fuga l’orso aveva scavalcato la recinzione, mentre due settimane fa l’animale ha divelto la rete di ferro della “gabbia” in cui era rinchiuso.
La prima fuga del plantigrado più ricercato d’Italia era durata 9 mesi, poi M49 era stato catturato la sera di mercoledì 28 aprile dalla forestale di Trento, sulle montagne sopra Tione, nel gruppo delle Giudicarie nell’area ovest del Trentino. L’orso M49 è dotato di radiocollare, ma fino a ora tutti i tentativi di ritrovarlo si sono rivelati vani.
In Trentino, già da mesi, si parla con insistenza della questione orsi. A maggio un orso è apparso all’improvviso nel centro abitato di Calliano e si è arrampicato fino al secondo piano di una casa, utilizzando una scala esterna. A giugno, invece, padre e figlio sono rimasti feriti dopo un incontro ravvicinato con un’orsa sul Monte Peller, in località Torosi. Il padre, di 59 anni, ha riportato la frattura della gamba in più punti, mentre il figlio, di 28 anni, se l’è cavata fortunatamente con solo alcune lesioni superficiali.
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