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Trentino, l'orso M49 è fuggito di nuovo dal recinto del Casteller

L'orso M49, conosciuto anche con il nome di Papillon, è riuscito a fuggire per la seconda volta dal recinto del Centro faunistico del Casteller a Trento

Trentino, l'orso M49 è fuggito di nuovo dal recinto del Casteller

L’orso M49 è scappato ancora una volta dal recinto del Centro faunistico del Casteller, a sud di Trento, in Trentino Alto Adige. Lo ha reso noto nella mattinata di lunedì 27 luglio il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Già lo scorso anno il plantigrado, conosciuto a livello nazionale con il nome di Papillon, era stato protagonista di una prima evasione dalla stessa area. In quell’occasione l’orso aveva scavalcato il recinto subito dopo la cattura. Stavolta, invece, l’animale ha divelto la rete di ferro della “gabbia” in cui era stato rinchiuso ad aprile. A differenza della prima volta in cui era riuscito a fuggire, ora l’orso M49 è dotato di radiocollare.

Dopo una fuga durata ben nove mesi, “l’orso più ricercato d’Italia” era stato catturato nella serata di mercoledì 28 aprile dalla forestale di Trento, sulle montagne sopra Tione, nel gruppo delle Giudicarie nel Trentino occidentale. Gli agenti erano riusciti a prendere l’animale grazie a una speciale trappola a tubo. Successivamente il plantigrado, in buone condizioni di salute, era stato trasportato presso il centro faunistico del Casteller a Trento Sud, il luogo da cui era riuscito a scappare a luglio. Ora, a distanza di tre mesi, la nuova fuga dell’orso M49.

Di orsi si parla con insistenza in questi mesi in Trentino. Nel mese di maggio un orso è apparso all’improvviso nel centro abitato di Calliano, dove si è arrampicato fino al secondo piano di un’abitazione, utilizzando una scala esterna.

A giugno, poi, padre e figlio sono rimasti feriti dopo un incontro ravvicinato con un’orsa sul Monte Peller, in località Torosi, sempre in Trentino.  Il padre, di 59 anni, ha riportato in quell’occasione una frattura della gamba in diversi punti, mentre il figlio, di 28 anni, se l’è cavata con alcune lesioni superficiali.

Proprio in seguito a questo episodio, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha firmato un’ordinanza di abbattimento dell’animale, poi sospesa in seguito al ricorso presentato dalle associazioni Lav, Wwf, Lac, Lipu e Lndc, accolto dal Tar. Contro la decisione del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti si è espresso pubblicamente anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.