Trento, l'orso M49 non ha più il collare che serviva a tracciarlo
La storia leggendaria dell'orso M49 in Trentino si arricchisce di un nuovo elemento: è stato ritrovato il suo radiocollare, ma di lui non c'è traccia
Nuovo colpo di scena nelle ricerche condotte in Trentino per individuare l’orso M49, conosciuto anche col nome di Papillon, fuggito dal recinto del Casteller a fine luglio 2020 per la seconda volta in pochi mesi. L’animale, che è definito “l’orso più ricercato d’Italia” e che vanta ormai una storia leggendaria tra ricerche, catture e fughe, non ha più il radiocollare dotato di sistema di geolocalizzazione, che serviva a tracciare i suoi movimenti in libertà dopo la fuga di alcune settimane fa.
A darne l’annuncio è stata la Provincia autonoma di Trento, tramite un comunicato: “L’orso M49, fin dalla sua fuga dal recinto del Casteller, è sempre stato monitorato attraverso il collare, dotato di sistema di geolocalizzazione. A partire dal 16 agosto l’orso si era spostato in zona Passo 5 croci-Val Cion, dove le trasmissioni gsm del collare risentono pesantemente della scarsa copertura telefonica. Il 19 agosto, alle ore 14, il collare ha inviato parecchie posizioni, anche del giorno precedente, confermando la posizione a monte di Malga Val Ciotto”.
La nota della Provincia autonoma di Trento sull’orso M49 prosegue poi così: “In assenza di ulteriori comunicazioni, nella mattinata odierna (21 agosto, ndr) è stata effettuata una verifica tramite radio vhf: il collare emetteva segnale di mortalità e quindi è stata eseguita una ricerca sul posto fino al rinvenimento dello stesso, integro, a terra. Il monitoraggio proseguirà basandosi esclusivamente sull’analisi degli indici di presenza”.
L’orso M49 è stato classificato come “pericoloso” dall’Istituto superiore di protezione ambientale, in quanto ha l’abilità di abbattere recinzioni e porte delle stalle e poiché si avvicina troppo ai centri abitati. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, lo scorso anno, dopo la prima fuga dal centro faunistico di Casteller, aveva diramato un’ordinanza di cattura.
Preso il 29 aprile del 2020 e ricondotto a Casteller, l’orso M49 è riuscito a scappare nuovamente a fine luglio, distruggendo la rete di ferro della gabbia in cui era stato rinchiuso (la prima volta, invece, l’animale aveva scavalcato la recinzione).
Pochi giorni fa, poi, a inizio agosto, all’orso M49 è stato attribuito un attacco a Malga Agnelezza, in Val di Fiemme, dove sono state sbranate due capre e due pecore.
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