Musei gratis in Italia, il caso: Sangiuliano e Sgarbi divisi
La questione dell'apertura gratuita dei musei in Italia divide il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il sottosegretario Vittorio Sgarbi
L’apertura dei musei italiani gratis vede sue due posizioni opposte il nuovo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il sottosegretario Vittorio Sgarbi.
Musei gratis: l’appello di Vittorio Sgarbi
Il neo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, già al centro di una polemica col sindaco di Milano Beppe Sala sulla collocazione della Pietà Rondanini, nei giorni scorsi ha annunciato a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio 1 l’intenzione di modificare l’orario di apertura dei musei italiani “almeno fino alle 21”. E ha aggiunto: “La gente che lavora non può andarci di giorno, quindi dovrà andarci, gratis, nelle ore in cui sono liberi di andare“.
Poi Sgarbi ha lanciato un appello al ministro Sangiuliano attraverso l’agenzia ‘Adnkronos’: “La gratuità dei musei deve valere per i cittadini della città dove i musei sono situati. I musei devono essere per i cittadini come le biblioteche, dove uno entra, prende un libro, ma non è che paga. Su questo, esorto il ministro Sangiuliano a rivedere la sua posizione perché credo che il ministro non possa non convenire con me che l’accesso, avendo noi il problema di rieducare gli italiani, non debba essere un fatto costoso ma un fatto democratico”.
Il sottosegretario alla Cultura ha precisato che la gratuità dei musei non vale per gli stranieri o per i turisti in generale, ma solo per i cittadini.
Musei gratis: la posizione del ministro Sangiuliano
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha spiegato la sua posizione sui musei gratis a ‘SkyTg24’: “Sui musei penso che l’Italia sia troppo generosa. Abbiamo già come oggi la prima domenica gratuita ogni mese. Il Louvre costa 17 euro, il Moma a New York, che prima era gratuito, oggi costa 25 dollari, la Torre Eiffel costa più della Torre di Pisa, che personalmente preferisco”.
Poi ha aggiunto: “Vedere scendere il miliardario americano dal panfilo da 100 milioni di dollari, come mi capita durante l’estate in vacanza a Positano, e in limousine vederli andare a visitare Pompei, un parco archeologico unico al mondo… direi 17,50 euro possono spenderli”.
Ancora Sangiuliano: “Già non facciamo pagare tutti i giovani dell’Unione Europea fino ai 18 anni, poi dai 18 ai 25 anni pagano 2 euro, cifra abbastanza irrisoria, poi come è giusto e sacrosanto non pagano i disabili e poi c’è un sistema di convenzioni per gli anziani e con i comuni; direi che noi italiani siamo già molto generosi”.
Il ministro della Cultura ha sottolineato: “La cultura è un settore di volano economico del Paese. Dalla cultura possiamo trarre punti aggiuntivi per il Pil, la cultura può diventare industria nell’economia del Paese e dare apporto fondamentale, come finora ha fatto ma in misura infinitamente inferiore al potenziale. Noi ricaviamo dai biglietti dei musei circa 240-250 milioni di euro l’anno, secondo dati pre-pandemici. Sono convinto che possiamo incrementare, forse raddoppiare queste entrate, che poi possiamo reinvestire per il mantenimento, la salvaguardia, i servizi con un effetto moltiplicare dell’intero sistema cultura del Paese”.
Sangiuliano ha poi detto: “L’Italia è la prima super potenza culturale del mondo. Il nostro Paese, per la ‘fortuna’ della sua storia, ha avuto la presenza e il passaggio di civiltà strepitose come la Magnagrecia, i Romani, gli arabi in Sicilia, i Fenici e così via, vivendo grandi epoche come il Medioevo, il Rinascimento, lo stesso Novecento, che ha generato per esempio l’esperienza del Futurismo. Abbiamo avuto una sterminata cifra di artisti. Per tutto questo patrimonio siamo unici al mondo”.
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