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Cavalli della Val d'Aveto, protesta Rita Dalla Chiesa: il caso

Il caso dei cavalli della Val d'Aveto, zona dell'entroterra ligure dove vivono almeno cento esemplari: l'intervento in Parlamento di Rita Dalla Chiesa

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Rita Dalla Chiesa

Tra la Val d’Aveto, la Val Graveglia e la Val Sturla in Liguria, vivono un centinaio di cavalli selvaggi protetti da un’associazione di volontari: pur essendo stati volano di rilancio per il turismo naturalistico lento e di qualità della zona, negli ultimi anni gli animali sono stati oggetto di proteste di diversi abitanti.

Il caso dei cavalli della Val d’Aveto: la protesta di Rita Dalla Chiesa

La questione legata ai cavalli dell’entroterra ligure è arrivata in Parlamento, con un’azione di Forza Italia che ha denunciato il fatto come “rischio per la sicurezza e il territorio”. Tra i fautori dell’iniziativa c’è anche l’onorevole Rita Dalla Chiesa che ha dichiarato: “È necessario portare la questione all’attenzione nazionale – si legge su ‘Repubblica’ – e trovare soluzioni rispettose sia del territorio che degli animali”.

Oltre a Rita Dalla Chiesa, è intervenuto anche il Consigliere Regionale Carlo Bagnasco, per il quale non è possibile “restare in silenzio di fronte a una criticità che coinvolge la quotidianità di tante famiglie e agricoltori”.

Sul tema ha detto la sua anche Paola Marinari, medico e tra le fondatrici dell’associazione che si occupa dell’horse watching: “Sicuramente la peggio spetta agli animali”. La Marinari ha inoltre raccontato un lungo elenco di azioni promesse dalle istituzioni per favorire la convivenza con gli animali, soprattutto durante il periodo invernale, quando i cavalli si avvicinano di più alle abitazioni.

Per Sergio Rapuzzi, responsabile regionale per il Dipartimento tutela degli animali di Forza Italia, il problema “è concreto e richiede un intervento urgente e coordinato. Si tratta di garantire la sicurezza dei cittadini e la protezione dell’economia agricola locale”.

Nel frattempo in Consiglio Regionale le opposizioni si sono schierate a protezione dei cavalli che per Gianni Pastorino di Linea Condivisa, rappresentano “una realtà rarissima in Italia e un’opportunità di studio e di valorizzazione a livello turistico”. Pastorino ha inoltre spiegato: “Sono anni che tentiamo di proteggerli, una volta per tutte, con un progetto che garantisca una convivenza serena con le comunità, ma ogni iniziativa viene bocciata”.

Quanti cavalli ci sono in Val d’Aveto

Come riferito da Evelina Isola, biologa e naturalista, nonché al centro del progetto dei cavalli dell’Aveto, nella zona dell’entroterra della Liguria vivono “107 esemplari, divisi in 11 bande e diffusi su un territorio di 35 chilometri”, con una densità di circa “3 cavalli a chilometro”.

Grazie a una collaborazione con il dipartimento Distava dell’Università di Genova, presente nella nuova classifica Cwur dedicata alle migliori università d’Italia, il progetto dei cavalli dell’Aveto da dieci anni e in completo regime di volontariato compie un monitoraggio degli animali:

“Sono state fatte diverse tesi su questa realtà – ha dichiarato Isola – e grazie a questo si può lavorare a una gestione accurata degli animali. Conoscere come sono composte le bande, studiarne le abitudini, ci permette di evitare che i cavalli scendano troppo a valle”.

Isola sulla questione ha sottolineato che i cavalli “non sono domestici, e dunque il ministero della Sanità dice di non potersene occupare, e non sono selvatici, per cui sarebbe la Forestale a doverli gestire. Essi sono ‘inselvatichiti‘ ma il loro status non viene riconosciuto nonostante una lunga battaglia affinché ciò avvenga”.