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Mare della Puglia sempre più caldo: arrivati nuovi pesci alieni

La temperatura del mare della Puglia è sempre più alta: le sue acque si sono popolate di nuovi pesci alieni, dal pesce pappagallo al pesce coniglio.

Pesce pappagallo

L’aumento della temperatura delle acque dei mari italiani è un fenomeno che si è manifestato in tutta la sua forza (e in diverse aree del nostro Paese) nell’estate 2022. Il mare della Puglia non fa eccezione.

Cosa sta succedendo al mare della Puglia

Nel golfo di Taranto l’acqua del mare aveva raggiunto i 30 gradi già alla fine del mese di luglio 2022. Temperature così elevate, in questa zona, non si registravano del 2003, un altro anno particolarmente critico dal punto di vista climatico. Assieme al Mar Ligure, si tratta di una delle aree più colpite da questo fenomeno in Italia.

La dottoressa Ester Cecere, prima ricercatrice del Cnr Irsa (l’istituto di ricerca sulle acque che si trova a Taranto), ha lanciato l’allarme in alcune dichiarazioni riportate da ‘La Repubblica’: “A fine luglio (…) in alcune zone del golfo di Taranto la temperatura era di circa 30 gradi. Basti pensare che è di 5 gradi sopra la media del periodo. Il Golfo è tra i più colpiti in Italia assieme al Mar Ligure, in questo momento”.

Il Cnr Irsa di Tarano ha 5 stazioni fisse nel Mar Piccolo dotate di termometri, con i quali, a intervalli di tempo prefissati, vengono analizzati i dati per valutare l’evoluzione della temperatura.

Le conseguenze delle alte temperature nel mare della Puglia

Ester Cerere ha spiegato così il fenomeno: “L’aumento delle temperature delle acque rientra nel riscaldamento globale e il Mediterraneo ne risente più degli altri mari perché è relativamente chiuso e soggetto a uno scarso ricambio idrico”.

L’esperta ha elencato gli effetti negativi: “In primis si azzera il termoclino, cioè lo stato di transizione tra lo strato rimescolato di superficie, più caldo, e quello di acqua profonda, più freddo. (…) Diventa tutto uniformemente caldo, dunque non c’è più la risalita dell’acqua più ricca d’ossigeno e nutrienti. Le nostre specie autoctone, come per esempio il nasello, mal sopportano le alte temperature. Invece, si adattano bene a queste condizioni specie aliene, alcune competitive con quelle locali. Sono già arrivati per esempio i pesci pappagallo, balestra e coniglio“.

Un’altra grave conseguenza riguarda le cozze e, in generale, i mitili. La spiegazione di Ester Cerere: “Sono organismi filtratori e hanno un optimum di temperatura in cui la filtrazione è massima. Quando è superata, la filtrazione diminuisce fino ad arrivare alla morte dell’organismo”.

Nel 2021 la produzione andò persa. Nel tentativo di salvare le cozze, una parte è stata trasferita dal Mar Piccolo al Mar Grande, dove la temperatura dell’acqua è più bassa. A questo proposito, Luciano Carriero, presidente Mitilicoltura Confcommercio Taranto: “Quest’anno il prodotto adulto è stato già venduto prima di luglio e quindi c’è stato un rischio minore”.

Il boom di meduse è un altro fenomeno a cui si assiste in maniera ricorrente negli ultimi anni in Italia. Sulla situazione del golfo di Taranto si è espresso il professor Cataldo Pierri, docente di Zoologia applicata all’Università di Bari: “Sono anni che nel Golfo di Taranto c’è una presenza massiccia del Rhizostoma pulmo, una medusa di grosse dimensioni, non urticante per l’uomo ma che si nutre di piccoli organismi presenti nel plancton”.