Liguria, il mare è bollente: cosa sta succedendo e i rischi
La temperatura del mare in Liguria è diventata bollente ed è scattato l'allarme: cosa sta succedendo nelle acque liguri e quali sono i rischi
In Liguria l’allerta per il caldo estremo riguarda anche il mare: nella giornata di sabato 28 maggio la temperatura dell’acqua ha raggiunto i 23.3 gradi, un record stagionale, su livelli da piena estate. Già dalla metà del mese di maggio si è registrato un progressivo aumento: in meno di 20 giorni la temperatura dell’acqua è aumentata di 7 gradi. I dati arrivano dai modelli del sistema “Goos” (Global Ocean Observing System): il 9 maggio, nel Mar Ligure, si erano registrati 16.6 gradi, una temperatura in linea con il periodo.
Mare bollente in Liguria: il chiarimento dell’esperto
Antonio Di Natale, biologo e segretario generale della Fondazione Acquario di Genova, ha spiegato a ‘La Repubblica’ che quella registrata nel mare della Liguria è “una temperatura anomala, da fine giugno o inizio luglio”. E ha aggiunto: “Registriamo almeno 2 gradi in più sopra la norma. A fine maggio la temperatura dell’acqua dovrebbe attestarsi intorno ai 21 gradi”.
Secondo lo stesso Antonio Di Natale, si tratta di una “situazione con cui dovremo fare i conti anche nei mesi a venire, sia per gli effetti sui cambiamenti climatici che in quelli dell’ecosistema marino”.
Il biologo ha anche sottolineato: “Stiamo parlando di acque con temperature solitamente abbastanza basse a inizio maggio. Si scende anche a 13 gradi con le correnti più fredde, per poi risalire mediamente attorno ai 16 gradi”.
Mare bollente in Liguria: i rischi
Il biologo Antonio Di Natale ha parlato anche dei rischi legati a questo particolare fenomeno: “Il cambiamento climatico è influenzato dal mare, e influenza il mare a sua volta. Quando aumenta così tanto la temperatura delle acque, e se ciò avviene per periodi prolungati, assistiamo a un’estremizzazione dei fenomeni. Possiamo passare da una situazione di forte siccità a piogge improvvise e violentissime, con i rischi che ne derivano per un territorio fragile come quello ligure”.
Gli stravolgimenti riguardano anche i pesci che popolano il Mar Ligure. L’esperto ha aggiunto: “Il periodo di riproduzione dei tonni è stato anticipato. La fase riproduttiva è già iniziata a metà maggio e andrà avanti fino alla metà di luglio, qualche settimana prima rispetto al solito. Quando ci sono cambiamenti nella stratificazione delle acque, causate da temperature così alte, può modificarsi anche il bilanciamento tra le specie e i loro spostamenti”.
Le acque bollenti del Mar Ligure hanno avuto effetti anche sulla pesca: ora le acciughe pescate sono più grandi di quelle generalmente pescate in questo periodo dell’anno. Di Natale, a questo proposito, ha detto: “Per le acciughe si sono uniti due fattori: le temperature così calde hanno anticipato anche la pesca dei pesci pelagici, come sardine e acciughe, a cui si uniscono gli effetti del lockdown che ha bloccato per mesi anche la pesca e ha favorito così alcune classi di età che sono diventate le maxi acciughe di questo periodo”.
L’anno anomalo, secondo Antonio Di Natale, è certificato anche da un altro aspetto: “I primi segnali che sarebbe stato un anno anomalo sono arrivati dalla pesca del gambero rosa: un’annata incredibile tanto che si trovavano in vendita anche a 8 euro al chilo”.
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