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Il Mar Tirreno è bollente, anomalia termica: quali sono i rischi

Il Mar Tirreno è più caldo del previsto e le conseguenze potrebbero estendersi ben oltre l’estate, tra cambiamenti climatici e rischi emergenti

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Mar Tirreno oltre i 28 gradi

Negli ultimi giorni, una serie di rilevazioni satellitari ha acceso i riflettori su un’anomalia termica nel Mediterraneo, tra le aree più coinvolte figura il Mar Tirreno, protagonista di un innalzamento anomalo delle temperature superficiali.

Perché è importante monitorare la temperatura del Mar Tirreno

Negli ultimi anni, l’attenzione verso i cambiamenti della temperatura marina è cresciuta in modo significativo e l’aumento repentino dei valori rilevati nel Tirreno, con punte oltre i 28 gradi già a inizio luglio, ha spinto gli osservatori internazionali ad approfondire la portata del fenomeno. L’allarme riguarda non solo l’ecosistema marino, ma anche gli effetti indiretti che questo surriscaldamento potrebbe avere sulla salute e sul clima.

Come riportato su ‘La Repubblica’, l’Esa ha evidenziato che è “fondamentale per comprendere e prevedere i modelli meteorologici e climatici, tenere traccia dei rischi di incendi boschivi, supportare gli agricoltori nella pianificazione dell’irrigazione e orientare la progettazione urbana per mitigare al meglio il calore”.

L’analisi dei dati del satellite Sentinel-3, e confermati da Copernicus, ha confermato che l’Europa sta attraversando un periodo prolungato di alta pressione, senza copertura nuvolosa significativa, e con una persistente ondata di calore. Uno scenario che favorisce l’accumulo di energia termica nei mari, che agiscono come una riserva pronta a scaricarsi nei mesi successivi, potenzialmente sotto forma di fenomeni meteo intensi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il riscaldamento delle acque, combinato con temperature elevate a terra, potrebbe contribuire a un sensibile aumento delle vittime legate al caldo.  Marisol Yglesias Gonzalez, esponsabile tecnico per i cambiamenti climatici e la salute dell’Oms, ha dichiarato: “Non è più una questione se avremo un’ondata di calore, ma quante ne sperimenteremo quest’anno e quanto dureranno”.

A oggi, le stime indicano che il caldo estremo provoca ogni anno circa 175mila morti nel continente europeo, secondo gli esperti si tratterebbe di un dato in parte evitabile, a condizione che vengano adottate misure efficaci di prevenzione e adattamento.

Come però riferito da ‘La Repubblica0, Teresa Ribera, responsabile della transizione verde dell’UE, ha sottolineato che “la codardia politica sta ostacolando gli sforzi europei”, aggiungendo che alcuni gruppi politici “continuano a insistere, con veemenza, che il cambiamento climatico non esiste”.

Quali sono i rischi di un Mar Tirreno troppo caldo

Le rilevazioni dell’Agenzia Spaziale Europea hanno evidenziato temperature superficiali del Tirreno superiori di diversi gradi rispetto alle medie stagionali. In condizioni normali, infatti, il mare impiega più tempo a riscaldarsi, raggiungendo i picchi solo tra agosto e settembre; la rapidità con cui ha accumulato calore, invece, rappresenta un’anomalia con potenziali ripercussioni.

Il surriscaldamento anticipato potrebbe generare, nei prossimi mesi, eventi meteo estremi, come temporali violenti, cicloni mediterranei o fenomeni di instabilità prolungata: l’energia termica accumulata tende infatti a liberarsi attraverso dinamiche atmosferiche improvvise, innescando situazioni difficili da prevedere.

L’aumento della temperatura marina ha anche un impatto diretto sugli ecosistemi costieri. Diverse specie marine potrebbero subire alterazioni nei cicli riproduttivi o nei percorsi migratori, e alcune potrebbero essere spinte verso aree più profonde o settentrionali. A risentirne potrebbe essere anche la biodiversità locale, oltre alle attività economiche legate alla pesca.

Copernicus ha descritto la situazione attuale con queste parole: “Un’intensa ondata di calore è in corso in gran parte d’Europacausando disagi diffusi, impatti sulla salute e stress ambientale”.

Gli esperti avvertono che l’assenza di misure strutturali e una pianificazione urbana poco resiliente potrebbero amplificare gli effetti negativi del caldo marino anche sulla vita quotidiana, dai consumi idrici fino al rischio di incendi nelle zone interne.