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Allarme meteo sul Mediterraneo: cosa succederà fino a fine secolo

Nuovi modelli climatici hanno lanciato un allarme meteo nell'area del Mediterraneo: la previsione su ciò che succederà da qui a fine secolo

Mare

Nell’area del Mar Mediterraneo sono previsti inverni sempre meno piovosi fino alla fine del secolo, anche riducendo le emissioni dei gas serra a partire dal 2040. È quanto è emerso dai nuovi modelli climatici messi a punto dall’Agenzia statunitense per lo studio degli oceani e dell’atmosfera (Noaa) che sono stati pubblicati sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).

Secondo i ricercatori americani che hanno lavorato ai nuovi modelli climatici, questa è una “sorpresa” che potrebbe rendere più complicate le strategie di mitigazione messe in atto allo scopo di invertire i cambiamenti climatici che si stanno verificando in questi ultimi anni.

Meteo nel Mediterraneo: cosa dicono gli esperti

Il fatto che da qui a fine secolo ci attenderebbero inverni meno piovosi è dovuto all’indebolimento della corrente oceanica Amoc (Circolazione Rovesciata dell’Atlantico Meridionale), che porta le acque calde dai tropici al Nord Atlantico.

L’area del Mar Mediterraneo è da tempo considerata dai climatologi una regione particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici in atto e, per questo motivo, è ritenuta una sorta di anticipatrice di ciò che avviene e può avvenire a livello globale, dove si sta registrando un forte riscaldamento e un importante calo delle precipitazioni, sia durante l’estate che d’inverno.

Come è emerso in tutta evidenza in questi mesi, tutto ciò rischia di provocare gravi difficoltà soprattutto per il settore agricolo e, in generale, per la disponibilità delle risorse idriche.

L’attività umana ha un grande impatto su questi cambiamenti, in particolar modo in relazione alle emissioni di gas serra come l’anidride carbonica e il metano. I nuovi modelli, a questo proposito, segnalano che drastiche politiche di riduzione delle emissioni potrebbero rallentare la tendenza globale, ma nella regione del Mediterraneo la situazione si rivelerebbe più complessa.

i ricercatori americani, coordinati da Thomas Delworth, prevedono infatti che le politiche di mitigazione potrebbero avere un effetto rilevante solo su una parte dei fenomeni che stanno coinvolgendo l’area del Mediterraneo. Una riduzione significativa delle emissioni dei gas serra a partire dal 2040 potrebbero invertire il calo delle precipitazioni durante il periodo estivo, ma quelle invernali potrebbero continuare in ogni caso a ridursi ancora fino alla fine del secolo.

Cos’è la corrente Amoc e perché ha un ruolo decisivo per il clima del Mediterraneo

I ricercatori hanno sottolineato anche il ruolo fondamentale rivestito dalla cosiddetta Amoc sul clima nella regione del Mediterraneo. Amoc (Circolazione Rovesciata dell’Atlantico Meridionale) è un’importante corrente atlantica che contribuisce a distribuire il calore dalle regioni calde all’Artico. Negli ultimi anni, soprattutto a causa dello scioglimento dei ghiacci della Groenlandia, questa corrente ha subito un forte indebolimento e ha visto così ridurre la sua capacità di redistribuire il calore.

Tale anomalia si ripercuote anche sulla circolazione atmosferica delle regioni subpolari e, attraverso complesse connessioni, ha effetti anche sulla circolazione atmosferica nell’area del Mediterraneo. A ciò si deve la netta riduzione delle precipitazioni sul Mediterraneo nei periodi invernali, definita una “sorpresa” dagli stessi ricercatori americani. Questa “sorpresa” rischia di complicare le strategie di mitigazione finalizzate a invertire i cambiamenti climatici in atto in questi anni.