Isole di calore a Milano, scatta l'allarme: i rischi
Allarme del Garante del Verde per le isole di calore a Milano: l'Amministrazione Comunale è stata sollecitata per risolvere il problema in città
Il caldo a Milano è un problema che può diventare aggravarsi sempre più senza la presenza di sufficienti spazi verdi in città. Gli alberi rappresentano la prima arma contro le isole di calore, quel fenomeno meteorologico che determina un microclima più caldo all’interno di aree urbane cittadine.
Le isole di calore si formano in città perché l’elevata concentrazione di edifici, strade asfaltate e altri materiali artificiali comporta un maggiore assorbimento di calore rispetto alle aree verdi.
Isole di calore a Milano, l’allarme del Garante del Verde
A Milano sono diverse le zone che in estate diventano quasi invivibili: il Garante del Verde ha sollecitato l’Amministrazione Comunale ad azzerare il consumo di suolo in vista dei prossimi anni, quando gli effetti del cambiamento climatico già in atto si faranno sempre più evidenti.
Il Garante ha scritto a Palazzo Marino in vista dell’adozione del futuro Piano Verde del Comune: “L’obiettivo deve innanzitutto essere quello di mitigare l’effetto isola di calore, che rende molte aree della città insopportabili nei mesi estivi. Per farlo, si deve intervenire in ogni quartiere, ogni via, ogni piazza, aumentando in modo significativo la copertura arborea e le superfici drenanti, creando un sistema di spazi verdi diffusi, accessibili e curati. Non si tratta solo di piantare alberi, ma di ripensare l’intera struttura urbana in funzione del benessere ambientale e climatico.
Per questo, il Garante del Verde promuove una pianificazione del verde capillare, inclusiva e democratica, frutto di una visione condivisa tra istituzioni, tecnici, cittadini e associazioni. Si deve guardare a una città equa anche dal punto di vista ambientale, dove ogni zona – dal centro alle periferie – possa fruire di ombra degli alberi (con relativo beneficio in termini di effetto raffrescante per evapotraspirazione fogliare) e qualità dello spazio pubblico”.
Il Garante del Verde, rivolgendosi al Comune di Milano, ha sollecitato l’Amministrazione Comunale ad “azzerare il consumo di suolo naturale o antropizzato ma riconvertibile a verde, tutelando i pochi spazi drenanti rimasti in città”. A Palazzo Marino è stato chiesto di “accelerare con gli interventi di depavimentazione ove possibile, per restituire permeabilità al suolo urbano e ridurre il rischio di allagamenti”.
Come si legge sul sito ufficiale del Comune di Milano, “un’altra azione strategica più volte ribadita dal Garante del Verde è quella di incentivare la realizzazione di tetti e facciate verdi, capaci di contribuire all’isolamento termico degli edifici, alla riduzione delle emissioni, all’assorbimento delle polveri sottili, al raffrescamento dell’aria. Queste buone pratiche possono trasformare ogni edificio in una piccola cellula di benessere dell’organismo urbano, rivolto agli abitanti dell’intera città”.
Le zone più a rischio
Tra le zone di Milano che rischiano maggiormente di subire gli effetti delle isole di calore troviamo Piazza San Babila, dove l’anno scorso le temperature hanno superato i 50 gradi, a causa del lastricato di cemento e dell’assenza di verde che potesse riparare dal sole e mitigare la colonnina di mercurio.
Per il Garante un’attenzione particolare va data ai filari alberati lungo le strade, siano esistenti o di nuova messa a dimora, in quanto elementi fondamentali del paesaggio urbano e strumenti efficaci di regolazione climatica: “Sarà necessario intervenire con cura e competenza per integrare il verde con i sottoservizi presenti nel sottosuolo, adottando soluzioni tecniche che garantiscano la coesistenza tra radici, reti tecnologiche e infrastrutture, in un’ottica di integrazione e armonizzazione fra infrastrutture verdi-blu-grigie”.
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