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L'Adriatico sparirà e il Tirreno diverrà un oceano: la previsione

Stando agli studi promossi sino a ora il Mar Adriatico scomparirà dato che l'Italia e l'Albania si uniranno mentre il Tirreno diventerà un oceano

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Mar Adriatico sparirà

La geografia della Terra non è immobile, anzi: è un sistema vivo, dinamico, con forze incalcolabili e profonde. In particolare, è fatta di placche tettoniche, faglie, spinte e collisioni che, nel tempo geologico, disegnano continenti, fanno nascere o sparire mari. Nel cuore di questo movimento continuo, c’è anche l’Italia che si trova proprio tra Europa e Africa, o meglio tra la placca africana e quella euroasiatica. In questo contesto è arrivata una notizia che sembra sensazionale ma in realtà è già stata confermata dalla scienza: il Mar Adriatico scomparirà e il Mar Tirreno diventerà un oceano.

Il futuro del Mediterraneo: cosa succederà all’Adriatico e al Tirreno

Per quanto sembri assurdo da immaginare, il Tirreno potrebbe trasformarsi in un vero e proprio oceano, mentre l’Adriatico, stretto tra l’Italia, Croazia e Albania sarebbe destinato a scomparire. Non si tratta di una previsione a breve termine si stima serviranno decine di milioni di anni. Ma il processo è iniziato, ed è misurabile. Tra i primi a studiarlo sono stati, già nel 2008, un gruppo di geologi dell’Università dell’Arizona a Tucson, in collaborazione con scienziati croati. Questi esperti hanno installato una rete GPS nell’area dell’Adriatico per monitorare i movimenti della crosta terrestre. Da questo è emerso che la microplacca adriatica, che rappresenta una porzione mobile della placca africana, si sta muovendo di circa 4 millimetri all’anno verso nord-ovest.

Nel tempo, questo significa che l’Italia e la Croazia si avvicineranno sempre di più, fino a unirsi. Il Mar Adriatico, quindi, sarà progressivamente schiacciato, chiuso dalla pressione costante della placca africana che si infila sotto quella eurasiatica. Durante questo processo potrebbero formarsi nuove catene montuose o anche nuove isole. Se mentre da una parte il mare si chiude, dall’altra si apre. Il Tirreno non solo è un mare dove vengono scoperti sempre nuovi vulcani ma, secondo gli esperti, si sta anche espandendo. Quello che oggi è un mare, domani potrebbe diventare un nuovo oceano, frutto di un fenomeno geologico chiamato rift, cioè l’allontanamento di placche.

Le parole dell’esperto Fabio Florindo, presidente dell’INGV

A confermare questo scenario che interessa il Mar Adriatico è anche Fabio Florindo, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), tra i massimi esperti italiani in materia. Laureato in Scienze Geologiche e con un dottorato in Geofisica ottenuto all’Università di Southampton, il Dottor Florindo ha spiegato queste previsioni. Le sue parole sono state riprese da ‘Il Messaggero’: “La grande dinamica è quella della placca africana che preme verso nord, scontrandosi con quella euroasiatica” prosegue poi Florindo “Ma non è un urto lineare: è un puzzle irregolare di micro-placche, subduzioni e spinte oblique.” Una complessità che rende quest’area tra le più interessanti e instabili del pianeta.

Spiega poi il presidente dell’INGV: “L’Adriatico è un promontorio della placca africana che incide il margine europeo. La penisola italiana ruota lentamente verso l’Albania e ciò tra milioni di anni porterà alla chiusura del mar Adriatico, mentre nel Tirreno si aprirà un nuovo spazio oceanico. È una zona mobile, compressa e distesa. E l’Italia è proprio nel mezzo”. Florindo descrive, quindi, l’Italia come una terra letteralmente “nel mezzo” di queste grandi forze. Sotto la Sicilia, ad esempio, la placca africana sta già sprofondando nel mantello terrestre, generando terremoti profondi e alimentando il vulcanismo delle Eolie. Nel Mar Tirreno, invece, si assiste a un processo opposto: una zona di estensione, dove si apre lentamente un nuovo spazio oceanico.