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Lupi, boom di avvistamenti: le zone più a rischio in Italia

Lupi, è di nuovo boom di avvistamenti in Italia: dal Nord al Sud, passando per il Centro, ecco quali sono le zone più a rischio del nostro Paese

In Italia è ancora boom di avvistamenti di lupi: sono diverse le località del nostro Paese, dal Nord al Sud, dove ci sono segnalazioni che riguardano la presenza di questi animali, spesso anche in zone urbane e popolate.

In Lombardia, per esempio, ci sono ventuno branchi di lupi a spasso, per un totale complessivo di cento esemplari: di questi almeno otto branchi si muovono regolarmente nella zona dell’Oltrepò pavese, nove nelle aree alpine verso la Svizzera e quattro nelle zone di pianura.

Boom di avvistamenti di lupi in Italia

I lupi generalmente non attaccano l’uomo ma rappresentano un pericolo per il bestiame, mettendo a repentaglio le tante aziende agricole della zona. Questa situazione nel territorio lombardo va avanti da diversi anni: nel corso del 2023 le predazioni sono state un centinaio e hanno causato danni per circa 700.000 euro.

A maggio è verrà indetto un nuovo bando che prevede una dotazione finanziaria di un milione di euro ed è rivolto agli agricoltori che intendono realizzare recinzioni fisse, mobili, elettrificate e non elettrificate.

Le segnalazioni di avvistamenti di lupi si moltiplicano anche in Emilia Romagna, in modo particolare nella zona del Ferrarese, dove cittadini e agricoltori sono costretti a prendere precauzioni per far fronte al problema.

Nel territorio della provincia di Ferrara, negli ultimi mesi, sono diversi i lupi che hanno attaccato fattorie e allevamenti, prendendo di mira capre, pecore e agnelli. A tal proposito le istituzioni si sono mosse per arginare le problematiche: a Terre del Reno, comune al confine con il Bolognese, il sindaco ha pubblicato un vademecum realizzato in collaborazione con Oipa per dare indicazioni ai suoi concittadini su cosa fare per prevenire l’arrivo dei lupi.

Per evitare che gli animali si avvicinino troppo alle abitazioni, ai cittadini è stato consigliato anche di non lasciare all’esterno delle case rifiuti organici e risorse organiche di ogni tipo, comprese anche quelle per i propri animali domestici: questo comportamento serve a evitare di nutrire indirettamente sia i lupi che altri animali selvatici.

Nelle frazioni di Mirabello e San Carlo ci sono dai quattro ai sei esemplari di lupi sciacalli argentati che vivono in piccoli branchi. Il fenomeno è in rapida evoluzione e gli avvistamenti si stanno moltiplicando a macchia di leopardo.

Le zone più a rischio

Sono diverse le zone del Paese che devono fare i conti con l’emergenza lupi: oltre alla Lombardia e all’Emilia Romagna, il problema colpisce anche il Centro Italia, soprattutto l’Umbria, dove ci sono stati danni alle attività agricole e zootecniche. L’ultimo episodio riguarda un allevamento situato a Gubbio, dove il bilancio di un’incursione di lupi è due capre uccise e due disperse.

Oltre ai lupi, in Umbria devono fare i conti anche con la presenza dei cinghiali che danneggiano molte coltivazioni: per questo motivo è stata chiesta la convocazione urgente di un tavolo in Regione per poter discutere di queste problematiche e trovare possibili soluzioni.

Scendendo a Sud, in Puglia, a Bari è stato avvistato un lupo vicino a una scuola nel quartiere periferico di San Paolo: l’esemplare in questione non si sarebbe nemmeno accorto della presenza umana e si sarebbe allontanato verso la zona industriale del capoluogo pugliese.